Whole Brand Reputation
Leggo sul n° 109 di Social Trends, il quadrimestrale pubblicato da GfK Eurisko per condividere il proprio lavoro di ricerca e analisi, l’intervista a Diego Masi, persidente di AssoComunicazione.
L’intervista, a cura di Vitalba Paesano e intitolata Green Economy alla prova, prende spunto dal libro Go Green, scritto dallo stessi Masi, per descrivere quanto il cambiamento delle fonti energetiche di riferimento trasformerà profondamente la società tutta, settore della comunicazione compreso:
“D’ora in poi, la parola d’ordine, per le aziende, sarà Whole Brand Reputation, un progetto di posizionamento integrale delle marche, in un mondo che chiede sostenibilità. Whole sta per integro, pulito, onesto, trasparente.
Anche la comunicazione dovrà assumere un ruolo più progettuale per dare significato culturale e sociale alla marca. E dovrà agire con lungimiranza e creatività, senza sottovalutare l’importanza e la diffusione delle relazioni sulla Rete.”
Diego Masi parla del Green Marketing come l’approccio al marketing del futuro. In realtà tale approccio dovrebbe essere già racchiuso nella dimensione “socialmente responsabile” del marketing olistico, prospettiva strategica a cui tutte le aziende dovrebbero ormai tendere. Masi durante l’intervista spiega:
“Credo che il consumatore si attiverà per chiedere alle aziende di essere più attente ai valori e ai bisogni della società. Questo anche perché il mondo politico non riuscirà più a dare agli Italiani una serie di risposte e di servizi necessari. E allora la gente si aspetterà dalle aziende una maggior partecipazione alla vita civile, una maggiore attenzione al sociale. Le imprese, prima di distribuire denaro agli azionisti, dovranno cominciare a distribuire i dividendi, in termini di servizi, ai propri concittadini, alla comunità, al proprio Paese. Perché è così che si costruisce maggiore reputazione, quella Brand Reputation di cui tanto si parla in questo momento. Dove fino a oggi c’era l’Immagine, adesso c’è la Reputazione. L’impresa non è vista solo come attore di sviluppo economico, ma anche di autentico sviluppo sociale.”
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