McDonald’s: cibo spazzatura, ma… di qualità
Di McDonald’s non si smette mai di parlare e sparlare. Negli ultimi tempi il famoso brand del settore fast food è stato protagonista di due differenti tipologie di comunicazione: da una parte “cavia” dell’esperimento di Sally Davis sull'”eterna giovinezza” dei suoi prodotti, dall’altra dall’altra protagonista sempre più convinto della campagna a favore delle tradizioni alimentari “locali” e, in particolar modo, del Made in Italy con Mozzarillo.
L’ETERNA GIOVINEZZA DI HAMBURGER E PATATINE McDONALD’s
Da una parte, dunque, Sally Davis osserva e documenta 137 giorni di vita di un Happy Meal scoprendo che poco o nulla cambia con il passare del tempo: niente muffe, nessun sintomo (a parte il colore della carne) di decomposizione.
La giustificazione per quella che sembra una stranezza orribile, trattandosi di cibo, pare non stia esclusivamente nella quantità di conservanti presenti negli alimenti, bensì nel quantitativo di grassi che questi contengono: il 50% circa. Il grasso renderebbe carne, patatine e panino praticamente impermeabile e dunque poco ghiotto per muffe e batteri (che evidentemente sono più furbi di noi 🙁 ).
Fonti: Il Post, il sito di Sally Davis
L’ATTENZIONE AL MADE IN ITALY DI McDONALD’s
Sul versante opposto del fronte comunicativo, McDonald’s si propone come azienda attenta alle specificità locali – ricordate i vari McItaly e simili? -, e dunque come sostenitore del Made in Italy e della qualità: nasce Mozzarillo, il McBurgen con mozzarella (100% latte italiano dalla forma studiata appositamente per non dover essere tagliata), salsa di basilico e pomodoro racchiusi nel panfocaccia cosparso di origano. L’operazione dovrebbe portare benefici economici all’Italia così com’è stato con l’aumento delle esportazioni di Parmiggiano Reggiano DOP, Asiago e Pancetta della Val Venosta contenuti nei precedenti McItaly.
Fonti: A Bagnomaria, McDonald’s website
INCOERENZE DI BRAND?
A questo punto, cos’è McDonald’s? Un marchio attento alla qualità degli alimenti che distribuisce oppure l’ennesimo fast food dispensatore di cibo-spazzatura? Qual è la sua brand promise?
Il famoso brand americano sembra volersi allontanare dalle prerogative e dai valori del fast food, utilizzando prodotti e alleadosi con brand (o percepiti come tali quali il Made in Italy) che producano associazioni positive e trasmettano l’attenzione alla “qualità”. Allo stesso tempo, pare non avere coraggio o volontà di fare in modo che questo cambiamento sia radicale, che effettivamente produca un miglioramento generalizzato della qualità degli alimenti utilizzati nella catena.
In una situazione come questa si rischia di peggiorare la reputazione di brand a causa della poca chiarezza e coerenza dei valori che esso propone, apparendo come marca “falsa” e “inaffidabile”.
A mio avviso, il maggior rischio lo corre in ogni caso chi accosta la propria immagine a McDonald’s: siamo sicuri che i benefici economici che provengono dall’aumento delle esportazioni di alcuni alimenti sarebbero comunque convenienti qualora portassero ad una diminuzione della qualità percepita in relazione ai prodotti esportati? Siamo convinti che questo faccia bene al Made in Italy e non ne snaturi le caratteristiche?
Secondo me occorrerebbe riflettere meglio prima di creare queste commistioni, voi che ne pensate?
il bello e’ che tutti criticano McDonald, e poi e’ la prima catena di ristoranti per fatturato evidentemente qualcosa non quadra, e poi mi venite a dire della qualita’ quando le mozzarelle a napoli le bufale mangiano erba dove sotto e’ sepolta la diossina ma per cortesia !
Il mio quesito riguarda solo le motivazioni che inducono un fast food di successo a voler puntare a tutti i costi sul “valore della qualità”, non farebbe meglio a focalizzare la sua comunicazione su qualcosa di meno complesso, dati le sue vicende pregresse e gli attacchi a cui questa linea lo sottopone?