La mia analisi del TNT – Festival dei giovani talenti
Ieri si son concluse le 5 giornate di eventi organizzate per il TNT – Festival dei giovani talenti: interessante iniziativa che però non ha saputo sfruttare al meglio il suo potenziale. Speriamo in una seconda edizione più consapevole.
PREMESSA: IO C’ERO
Io ero tra i 200 talenti selezionati, ho partecipato alla festa di apertura dei lavori martedì 16, sono stata presente al Palazzo dei Congressi quasi tutta la giornata di giovedì e nel pomeriggio di domenica. Ho parlato con molte persone dell’organizzazione, ho raccolto un po’ di commenti e voci in giro (soprattutto tra gli altri talenti), ho osservato la comunicazione della manifestazione su vari media.
GLI OBIETTIVI DEL TNT
Il TNT si proponeva di dare spazio a “200 storie di ordinario talento” per riflettere sul ruolo che i giovani più o meno “non famosi” giocano nel rendere migliore l’Italia, per sottolineare che anche nel nostro Paese esistono delle eccellenze nei campi più disparati anche guardando la fascia d’età al di sotto dei 35 anni. Il focus era quello di dare visibilità a queste 200 storie e di riflettere sul significato che il termine “talento” può assumere a seconda del settore in cui si esprimono le proprie capacità.
I TALENTI SELEZIONATI, IL PROGRAMMA E LE LOCATION
Anche le premesse erano ottime.
200 testimonial di esperienze che andavano dal particolare all’assurdo, 200 profili tra i più diversi che comprendevano comunicatori e panettieri, inventori ed enogastronomi, sportivi, attori, scrittori, ricercatori, coolhunter, medici, artisti e chi più ne ha più ne metta.
Un programma variegato, fatto di presentazioni, incontri di approfondimento, performance, talk show, mini corsi di approfondimento (dal “CV perfetto” alla “lettera di dimissioni perfetta”, dal “carreeer coaching” al “team working”…), esposizioni, interviste e molto altro.
Location di tutto rispetto come Spazio 900 e il Palazzo dei Congressi, con bellissimi allestimenti creati utilizzando molto le tecnologie e gli audiovisivi.
CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E VISIBILITÀ
Nonostante esistesse un sito dedicato completo di social network, oltre alla Pagina Facebook (1370 like circa), al Canale YouTube (7500 visualizzazioni complessive circa), all’account Twitter (67 follower e 23 following), le interazioni con il festival sono state molto poche sia perché non si sono sfruttate le caratteristiche peculiari dei social media (per esempio non esiste un hashtag dedicato all’evento) e anche perché non ci si è curati di collegarsi con i 200 talenti selezionati per suggerire azioni virali o di networking (neppure quando ho iniziato a seguire il Twitter di festival TNT sono stata inserita tra i following nonostante fossi uno dei partecipanti! #fail).
Qualche manifesto pubblicitario intorno Roma, pochi elementi di rassegna stampa e un paio di passaggi al TG le azioni a me note sui media tradizionali.
TARGET: SCUOLA, RICERCA, IMPRESA
Nei moment in cui sono stata presente nelle sedi del festival mi sono stupita di come fosse popolato solo dagli organizzatori, dai talenti selezionati o ospiti dei vari microeventi che componevano la manifestazione e da qualche loro amico/parente. Pochissime scolaresche (in tutto ho visto un paio di classi liceali), nessuna delegazione universitaria se non quelle presenti per promozione negli stand, nessun invitato di vertici aziendali in cerca dirisoerse interessanti.
Non credo che questo panorama fosse dovuto ad una mancanza di interesse da parte di questi soggetti, bensì dalla tardiva partenza della promozione dell’evento che comunque è riuscito a divenire ben poco visibile presso i target che dovevano essere più interessati.
Peccato.
Per le scuole di praticamente ogni ordine e grado poteva essere un’occasione di orientamento a mestieri sottovalutati o sconosciuti, di motivazione nel perseguimento di sogni e obiettivi professionali, di riflessione sul futuro e la formazione, sulla creatività e la caparbietà necessarie.
Per le aziende e le università si sarebbero putute creare occasioni di business, di partnership, di recruitment di risorse umane con competenze specifiche e idee innovative.
Neppure le interazioni tra i partecipanti sono state organizzate al meglio: gli incontri “tra talenti” sono avvenuti per lo più casualmente, nonostante la voglia di conoscersi e creare connessioni nuove fosse tanta.
Peccato.
IN CONCLUSIONE
Il TNT – Festival dei giovani talenti ha interessantissime potenzialità che, se coltivate a dovere, potrebbero farne un appuntameno atteso e frequentato, innovativo, per evidenziare le giovani eccellenze italiane. Consideriamo questa prima edizione una sorta di numero zero in cui molto poteva esser fatto meglio, ma che ha messo le basi per comprendere la portata del progetto.
Speriamo in una prossima edizione, magari in 3 giorni anziché 5, magari con meno “talenti”, ma che sia un evento che tenga conto degli errori di questa edizione e che riesca a creare effettivamente visibilità e nuove connessioni tra realtà che agiscono solitamente nell’ombra, ma che possono portare a progresso e innovazione.
Spero si inizi a lavorare da subito a questo scopo. Spero che il prossimo anno la manifestazione si ripeta e abbia successo.
Sarebbe importante!
Ti seguo con piacere da qualche tempo.I tuoi interventi sono sempre puntuali e circostanziati.Commento questo post solo per dire peccato.Da quello che scrivi si capisce che nonostante La positiva idea,c’erano tante forse troppe lacune.Capisco la tua speranza x migliorare in futuro,ma purtroppo in questa realtà tutto è giocato subito.Non c’è sempre tempo e opportunità per riprovare le cose venute male.In futuro non è detto che si creino di nuovo le condizioni e i presupposti per quel progetto.Le iniziative di oggi tendono a essere tutte opere prime.E uniche.Peccato che così tanti aspetti siano stati trascurati.
Brava e in bocca al lupo per tutto!
GbP
Buongiorno Mr. GbP,
grazie per il commento che, purtroppo, non posso che condividere: non c’è quasi mai tempo per una seconda occasione in queste cose, ma se mai ci fosse mi premeva sottolineare che quel che non ha funzionato al TNT era praticamente del tutto evitabile.
In questo caso non mancava il contenuto come spesso accade, anzi forse andava ancora ridotto. In questo caso in pratica si è organizzato un evento di richiamo senza dirlo a nessuno o dicendolo a qualcuno troppo a ridosso delle date della manifestazione. Questo è molto triste: avere qualcosa da dire e fare in modo che nessuno possa ascoltare.