Gli “Ecosistemi Digitali” secondo la Social Media Week Rome
Durante tutta questa settimana si è tenuta a Roma la tanto attesa Social Media Week. Nella programmazione della giornata di giovedì 10 febbraio, una delle iniziative che ha catturato la mia attenzione è stata quella dal titolo Ecosistemi Digitali: un approccio olistico alla rete.
L’evento mi è sembrato interessante soprattutto per il fatto che nel suo titolo riportasse l’aggettivo “olistico” riferito all’approccio da utilizzare nella costruzione di strategie in Rete, fatto che condivido in pieno ma che difficilmente mi è capitato di sentire esplicitato. Dunque, nonostante i disagi causati ieri dallo sciopero di bus e metro, superando vari imprevisti, ci sono andata.
PREMESSA: l’agenda #smw
Devo dire che consultare l’agenda della Social Media Week Rome per prendere informazioni sul programma delle varie giornate non è stato proprio comodissimo data la scarsa usabilità dell’applicazione online creata a tal fine: l’unica possibilità fornita, infatti, all’utente del sito era quella di visualizzare le iniziative suddivise in base al giorno in cui sarebbero state attuate, ogni giorno su una pagina differente. Forse più pratico sarebbe stato gestire l’agenda secondo differenti modalità di ricerca (argomento, location, quartiere, host organization…) e, magari fornire la possibilità di scaricarne un pdf completo da tenere a portata di mano, tanto per facilitare rifelssioni, scelte e incastri in relazione agli impegni personali e professionali dei partecipanti…
ECOSISTEMI DIGITALI: location e oltre
Quando sono arrivata di fronte al numero 3 di Via Arimondi, la certezza di trovarmi “nel posto giusto” me l’ha data il banner montato vicino alla porta d’ingresso. Salita al 3° piano di quel che in passato doveva essere un capannone di una fabbrica, mi sono ritrovata in un grande stanzone con soppalco che, se non fosse stato tenuto tanto male, sarebbe stato un luogo veramente suggestivo.
L’idea credo fosse quella di ricreare gli spazi dall’atmosfera bohemien dall’arredo eclettico e un po’ dandy dei laboratori creativi che capita di vedere nei film, ma la poca cura e l’enorme quantità di polvere rendevano ciò che voleva essere vintage, semplicemente vecchio e quel che voleva essere eclettico, solo “ammassato”… un vero peccato perché sarebbe bastato non molto per raggiungere effettivamente l’obiettivo originario.
A questo si deve aggiungere: il fatto che il proiettore fosse inutilizzabile a causa della luminosità dei locali e che non si è pensato di oscurare le finestre in qualche modo cosicché le presentazioni su slides sono state mostrate su uno schermo da 17 pollici o poco più; il fatto che uno degli organizzatori mi ha chiesto se potevo ruotare la telecamera che era a me vicina quando lo speaker di turno si fosse spostato dall’inquadratura (l’ho fatto, ma l’ho anche ritenuto fortemente inappropriato e poco professionale… va bene la coooperazione, ma…); oltre ad altre piccole sbavature nell’organizzazione.
Tutto questo, comunque, in realtà – pensavo – non dà sicuramente un’ottima impressione dell’iniziativa, ma è sicuramente del tutto secondario rispetto ai contenuti del dibattito…
ECOSISTEMI DIGITALI: gli speech
Il primo a fare il suo intervento è stato Massimo Giordani, CEO Time&Mind (host organization), che ha condiviso con la platea da dove derivasse il concetto di “ecosistema digitale” e la conseguente “visione olistica della rete” ricavati da recenti teorie sui sistemi complessi e sullo sviluppo delle reti a invarianza di scala come Internet. In estrema sintesi il suo discorso ha introdotto tale concetto e le sue applicazioni in un paio di settori di mercato derivandone l’estrema necessità, nel creare visibilità online per una organizzazione o un brand, di perseguire una strategia utilizzando metodologie e competenze specifiche. Nessuna novità, per me (e forse anche per gli altri presenti, tutti “del settore”), ma ragionamento inappuntabile.
A seguire, Armando Giorgi e Marco Mulargia, due dei project manager Time&Mind hanno presentato due delle case history aziendali, nello specifico rispettivamente l’ecosistema digitale creato per Easy Parking di Aeroporti di Roma e quello costruito attorno all’ABIEventi. Ora, sorvolando sui lunghissimi antefatti che hanno preceduto l’analisi delle case history, sorvolando sul fatto che le due presentazioni fossero eccessivamente dettagliate e prolisse, sorvolando anche sulla mia personale condivisione o meno delle strategie… ma utilizzare centinaia di slides stracolme di testo e immagini inconprensibili per chi le guarda da lontano, no. Non da un’agenzia che si occupa di comunicazione! Intollerabile!
L’intervento successivo è stato quello Emanuele Lancia, Conference Manager di ABIEventi, le cui slides, seppure molto istituzionali, erano sicuramente meglio strutturate rispetto a quelle della sua agenzia, cosa che credo non dovrebbe mai succedere. La presentazione del Dott. Lancia, poi, ha messo in risalto delle perplessità della sua azienda riguardo la strategia di costruzione dell’ecosistema digitale di ABIEventi creata Time&Mind (presenza su spazi online non in linea con l’immagine dell’azienda; aumento dei visitatori unici su sito istituzionale, ma con altissimo tasso di rimbalzo e pochissima permanenza sulla pagina; raggiungimento di utenti non “in target”; tasso di conversione pari a zero per l’intera strategia…) che evidenziano probabilmente una mancanza di analisi approfondita del brand aziendale e un errore nella definizione di target e obiettivi da raggiungere. O.o
Infine è intervenuto Geronimo Emili, Public Relations and Communications Professional, ideatore del progetto War on Cash e proprietario del marchio No Cash Day, interessantissima iniziativa per aumentare l’utilizzo di denaro virtuale anziché contante. Un bellissimo esempio di applicazione delle dinamiche del croudsourcing e dell’utilizzo strategico congiunto di molteplici mezzi di comunicazione online e offline con lo scopo di far decollare un’iniziativa di sensibilizzazione. 15 minuti di esposizione, 16 slides compresa quella di ringraziamento, concetti chiari e idee originali.
ECOSISTEMI DIGITALI: la mia opinione
Continuerò a rimanere dell’idea che il concetto di ecosistema digitale sia perfetto per descrivere la necessità di definire strategie e operare attraverso l’utilizzo di specifiche metodologie e competenze nella costruzione dell’identità digitale del brand.
Continuerò a sostenere l’approccio olistico al marketing, al brand e alla Rete, quanto la necessità di curare ogni dettaglio in ogni progetto.
Sono convinta che portando avanti tali concetti migliorerà anche il livello di professionalità degli operatori del settore.
Ringrazio Geronimo Emili ed Emanuele Lancia per avermi fatto pensare che, alla fine, non ho speso inutilmente la mia mattinata. 🙂
Ho letto questo articolo e trovo doveroso fare delle IMPORTANTI e NECESSARIE PRECISAZIONI sull’evento recensito. Sperando che queste note vengano rese anche pubbliche proprio nel rispetto del confronto e conversazione continua che dovrebbe caratterizzare un blog.
Tali precisazioni nascono, non tanto per giustificare lo spirito e l’obiettivo stesso dell’iniziativa (tra l’altro giudicato dagli stessi organizzatori della SMW uno dei più interessanti), che continuo a ritenere coerente con i presupposti da cui è nato, ma soprattutto per completezza di informazione e per fornire una lettura un po’ meno faziosa della giornata.
Poi sulla condivisione o meno delle strategie adottate e modalità operative ognuno è giustamente libero di decidere se gli sono affini o rigettarle.
1) c’è stato sicuramente qualche piccolo imprevisto tecnico, per lo più trascurabile (un po’ di ritardo, al posto del proiettore un monitor, assenza di una troupe televisiva.. sigh!), ma l’evento stesso voleva essere proprio l’opposto delle pompose e autocompiaciute presentazioni tipiche delle agenzie di comunicazione. Del resto Time&Mind, che ha organizzato l’iniziativa, è una new media agency, esperta di progetti web e strategie web marketing, e non una agenzia di comunicazione.
2) la presentazione più corposa dell’intera giornata era composta da 22 slide (incluse le 2 slide di apertura e ringraziamenti). Sicuri che stiamo parlando dello stesso evento?
3) Emanuele Lancia di ABIEventi non ha mai manifestato perplessità sue o della sua azienda riguardo la strategia di costruzione dell’ecosistema digitale di ABIEventi creata Time&Mind, che ha abbracciato con entusiasmo e in cui ha creduto fin dal principio (testimonianza ne è l’ottima collaborazione, ormai annuale, con Time&Mind), ma ha solo evidenziato le criticità intercorse nel processo di affinamento del progetto stesso (tra l’altro su suggerimento della stessa Agenzia). L’obiettivo ancora una volta non era quello di portare testimonianze “artefatte e pilotate”, tipiche di alcune agenzie di comunicazione, ma in un’ottica di scambio e confronto, sottolineare anche le criticità e l’accurato lavoro di adattamento continuo e ridefinizione degli stessi strumenti di analisi che una metodologia come l’Ecosistema digitale presuppone.
4) Emanuele Lancia ha specificato inoltre più volte nel corso dell’intervento che il risultato Conversioni = 0 (e non per l’intera strategia, ma solo per la campagna google adwords!) si riferiva al fatto che le metriche adottate dalle classiche agenzie web non sono sufficienti a rendere subito percepibili risultati che la stessa ABIEventi ha riconosciuto essere evidenti se letti però sotto una prospettiva più allargata (olistica appunto) e non semplicemente in termini numerici (proprio perchè i numeri se non calati nella specificità del progetto possono essere completamente fuorvianti). Del resto la campagna adwords realizzata per i convegni ABIEventi (riferimento per la slide Conversioni = 0) non prevedeva alcuna possibilità di verificare le conversioni, dato che il processo di iscrizione non si completa mai online.
Gentile Armando,
ti ringrazio per aver condiviso sul mio blog il tuo punto di vista: pubblico sempre i commenti, la moderazione mi serve solo ad evitare gli spammers ed eventuali interventi dal linguaggio inappropriato. 🙂
Non credo comunque che la mia lettura della giornata sia “faziosa”, è semplicemente il mio punto di vista, la mia percezione della giornata in quanto utente, seppure un utente “esperto” in materia.
1) Credo che operare come media agency specializzata in strategie e web marketing debba comunque prevedere un’approfondita conoscenza della comunicazione nel suo complesso, ma questa è solo la mia opinione, ovviamente.
2) Non ho materialmente contato le slides, mi sono solo sembrate troppe, dunque mi scuso per l’esagerazione, ma le mie considerazioni riguardo la loro struttura rimangono inalterate.
3) Pur apprezzando il fatto che la testimonianza di Emanuele Lancia non sia stata “artefatta e pilotata” e pur essendo sicura che ABIEventi non si sia mai lamentata dell’operato di Time&Mind, ma i risultati che sono stati riportati in relazioni agli obiettivi del cliente, mi lasciano comunque professionalmente perpelssa riguardo la definizione dei target e la determinazione delle scelte strategiche nella creazione dell’ecosistema digitale: molte delle criticità riportate potevano essere a mio avviso assolutamente evitate a priori.
4) Avevo capito che l’intero ecosistema digitale non avesse portato nuovi iscritti ai convegni, mea culpa!
Mi permetto di aggiungere che mi avrebbe fatto ancora più piacere se il tuo commento fosse stato firmato con nome e cognome. Grazie ancora per l’intervento! 🙂
Ale
N.B. Tengo a precisare nuovamente che quanto contenuto nel post è la mia personale visione dell’evento e che se altri avessero opinioni contrastanti con la mia sarò ben lieta di ospitarle nel mio spazio web affinché ne possa nascere una discussione costruttiva.