Il Piatto Verde – ovvero – Il mio primo concorso di cucina
Sono stata una dei sei finalisti de Il Piatto Verde, rassegna gastronomica alla sua dicannovesima edizione tenutasi a Riolo Terme (RA) presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Pellegrino Artusi”… ma andiamo con ordine…
GALEOTTO FU IL POST E CHI LO SCRISSE 🙂
Durante i primi giorni di marzo leggo, su A bagnomaria (il blog di Tania Valentini che seguo da tempo), dell’iniziativa per Il Piatto Verde: inserendo una ricetta tra i commenti, si potevano vincere dei prodotti enogastronomici. Incuriosita e annoiata da un bel febbrone che non mi consentiva di fare granché del mio week-end, ho deciso di postare la mia ricetta Risotto gratinato all’indivia belga che ho consigliato anche ai lettori di questo blog.
Ovviamente, a posteriori, posso dire di non aver dato assolutamente peso alla frase del post di Tania “Le ricette che saranno inserite nei commenti avranno anche l’occasione di partecipare al concorso nazionale dedicato al pubblico e chissà che non sia proprio uno dei lettori di Blogosfere ad accedere alla finale del 25 marzo”.
Dopo qualche giorno, quando non vi nascondo che avevo resettato i miei pensieri e totalmente dimenticato l’accaduto, mentre controllavo la mia posta elettronica passeggiando, appare la seguente e-mail:
Buongiorno,
le comunico che la sua ricetta “Risotto gratinato all’indivia belga” è stata selezionata per partecipare alla finale che si svolgerà a Riolo Terme il giorno 25 marzo.La prova si svolgerà presso le cucine dell’IPSSAR di Riolo Terme dalle ore 14.30 alle ore 17.30. Ogni concorrente avrà a disposizione un tempo massimo di un’ora e trenta minuti: l’inizio e la presentazione delle preparazioni sarà scaglionato di dieci minuti uno dall’altro. […] Tutti gli ingredienti necessari per l’esecuzione del piatto e per il servizio dello stesso, nonché attrezzatura particolare, devono essere portati dai partecipanti. I piatti singoli per il servizio saranno forniti dall’IPSSAR di Riolo Terme.
La premiazione del vincitore avverrà venerdì 25 marzo nel corso di una cena di gala che si terrà presso l’Istituto Alberghiero stesso. Chi lo desidera può pernottare a spese dell’organizzazione la notte di venerdì 25. La preghiamo di confermare al più presto la sua presenza.
Cordiali saluti
In sintesi, oltre a vincere i prodotti enogastronomici, ero stata selezionata per la finale del concorso nazionale tra una cinquantina di ricette pervenute: incredibile per chi ama cucinare, ma lo fa solo per sé e per gli amici senza aver fatto mai corsi o simili!
Dubbi sulla mia partecipazione alla gara ne ho avuti parecchi. L’idea di fare una nuova esperienza in un contesto a me sconosciuto mi allettava parecchio, di contro c’erano diverse questioni organizzative da risolvere, ma alla fine la curiosità ha avuto la meglio e mi sono decisa a confermare la mia presenza: sarei partita da Roma la mattina del 25 marzo con il treno delle 8:33 e sarei tornata sabato 26 con il treno che partiva da Castelbolognese (10 km da Riolo) alle 7:52 in modo da poter essere di nuovo a casa entro le 12 (avevo organizzato già un pranzo con gli amici per il mio compleanno).
IL MIO ARRIVO A RIOLO TERME
Il viaggio in treno fino a Castelbolognese con la mia pesantissima valigia piena di ingredienti e terrine è stato tranquillo ed è trascorso tra letture e tweet abbastanza velocemente. Il regionale da Bologna portava “solo” 10 minuti di ritardo e sentivo di non potermi lamentare, nonostante avessi scoperto con una telefonata che il servizio navetta dell’albergo scelto dall’organizzazione, l’Hotel Serena di Riolo Terme, in realtà non esistesse.
Arrivata alla stazione di Castelbolognese, però, mi sono resa conto che l’autobus che doveva portarmi a Riolo era partito 4 minuti prima del mio arrivo e che, dunque, avrei dovuto aspettare oltre un’ora per il successivo: quel minimo ritardo del regionale che mi sembrava sorvolabile, stava rendendo tutto più complicato. Fortunatamente l’autista della navetta del Grand Hotel Terme che si trovava alla stazione per prelevare le sue ospiti, mosso a compassione, mi ha gentilmente offerto un passaggio fino al centro del paesetto indicandomi anche la strada per il mio albergo mentre io benedivo la tanto famosa ospitalità dei romagnoli.
Poco prima dell’una del pomeriggio – fortuna aver fatto spesa a Roma per la mia ricetta perché quasi tutti i negozi di Riolo erano chiusi o si apprestavano alla chiusura – prendevo possesso della mia stanza all’Hotel Serena (bruttarella, ma decentemente pulita… non si può aver tutto… non sempre, almeno!) e chiedevo alla reception come fare per arrivare in stazione entro le 7:30 il mattino seguente: “Chieda alla fermata degli autobs” è stata la risposta. 🙁
… e ancora nessuna telefonata da parte degli organizzatori! 🙁
Controllato il programma che prevedeva il mio arrivo presso la sede della gara di cucina alle 14:30, scoperto che il mio autobus la mattina seguente partiva alle 7:00 grazie alle indicazioni di gentilissimi conducenti in pausa, mi sono concentrata su un bel panino con la mortadella (come evitarlo in Romagna? 😀 ) seguito dall’ennesimo caffè (stranamente costato il doppio del panino) e qualche telefonata.
IL CONCORSO IL PIATTO VERDE
Alle 14:30 grazie alla app di Google Map (nessuna indicazione o telefonata da parte degli organizzatori 🙁 ) ho raggiunto senza problemi l’Istituto “Pellegrino Artusi” dove hanno preso in custodia i miei “attrezzi del mestiere” e mi hanno fatto accomodare in attesa del mio turno:
- ore 14:30-16:00 Monica Ambrogi e le Focaccine diborragine e salsa di Marisa > antipasto
- ore 14:40-16:10 Antonella Santilli e il Rotolo di borragine alle noci > antipasto
- ore 14:50-16:20 Donatella Zaccaria e i Ravioli con stridoli al burro speziato e noci > primo
- ore 15:00-16:30 Alessandra Colucci e il Risotto gratinato all’indivia belga [con certosa e noci] > primo
- ore 15:10-16:40 Antonietta Golino e le Seppie imbottite du salsa di Provolone del Monaco > secondo
- ore 15:20- 16:50 Roberto Gracci e la Dolcezza di pomodoro, ricotta e basilico > dessert
Non avevo mai visto una cucina industriale “da dentro”. Non essendo abituata al contesto ci ho messo più tempo a preparare il mio piatto di quanto non me ne serva a casa, nonostante inizialmente avessi il supporto di un’allieva della scuola che ha recuperato per me gli attrezzi che mi servivano (la cosa strana è che alle 15:30 l’affiancamento è stato interrotto senza un motivo apparente, dunque i primi a iniziare avevano quasi conscluso la preparazione dei piatti, ma chi ha iniziato dopo si è trovato un po’ spaesato non sapendo usare i macchinari professionali: io e Monica per far calare la temperatura del forno lo aprivamo in continuazione… ma se avessimo preparato un sufflé? 🙁 ).
Cucinare è stato divertente: dato che il mio piatto è molto semplice da preparare, ma ha un tempo di cottura in forno non proprio breve, ho avuto modo di osservare gli altri concorrenti. Quando le nostre creazioni sono finalmente state portate a compimento, dopo aver sfilato con il piatto da esposizione e quelli per l’assaggio della giuria, ci siamo dati agli assaggi in cucina, testando ognuno i piatti degli altri. Ero curiosissima… e deliziata.
Abbiamo scoperto il vincitore durante la cena di gala. Ovviamente hanno vinto i Ravioli con stridoli al burro speziato e noci di Donatella Zaccaria che è riuscita a fare la sfoglia e stenderla a mano stando perfettamente dentro l’ora e trenta minuti concessi per la preparazione del piatto: meritatissimo il suo week-end alle Terme. La Dolcezza di pomodoro, ricotta e basilico di Roberto Gracci ha invece estorto (non era previsto) un premio alla giuria per l’originalità della ricetta (una bavarese al pomodoro, dolce) e Roberto è tornato a casa con una bottiglia di olio e due di vino.
Io ho ricevuto, come gli altri partecipanti, il premio di consolazione comprendente attesato, il libro I Laboratori a Tavola, CD di ricette e piatto di Faenza, un aperitivo dai finger food elegantissimi, una deliziosa cena preparata dai ragazzi della scuola e un gran numero di chiacchiere e brindisi.
LA MIA PARTENZA DA RIOLO TERME
Sveglia alle 6 (come il giorno precedente) dopo essere andata a dormire all’una passata a seguito della cena di gala, assonnata e confusa nella fase “pre-caffè” è successo l’imprevedibile. La sera prima, ritirando il mio documento, avevo avvisato in repception che avrei lasciato l’albergo alle 6:30 per avere il tempo di far colazione prima di prendere l’autobus e mi avevano assicurato che averei trovato qualcuno per poter prendere ì almeno un caffé. Invece, non solo non c’era nessuno in giro e non era previsto alcun modo per chiamare in caso di bisogno, ma l’entrata principale dell’Hotel Serena era chiusa e non poteva essere aperta. Costretta ad uscire dai garage con tutta la valigia, mi sono trovata all’alba su una strada di campagna deserta e solo con l’aiuto del mio Google Map per iPhone sono riuscita a capire come tornare verso il centro del paese in tempo per prendere il mio autobus.
Mi sentivo in un videogioco e, se non fossi stata decisamente irritata, avrei riso di gusto! 😀
CONCLUSIONI
Dal punto di vista organizzativo rispetto all’evento in sè sono rimasta un po’ delusa, sia per il supporto dato ai concorrenti, sia e soprattutto per l’accoglienza: da una diciannovesima edizione mi aspettavo un po’ di più… ma non voglio chiudere questa narrazione con delle lamentele, dunque rimango disponibile ad approondire con chi ne avesse interesse.
Il concorso, invece, è stata una bellissima esperienza dal punto di vista umano. Ho conosciuto persone nuove, dalle variegate esperienze e traboccanti di aneddoti su corsi e concorsi di cucina, mondo per me affascinnte quanto sconosciuto.
Ringrazio Monica, Antonella, Donatella, Antonietta e Roberto per aver condiviso con me le loro storie e qualche “trucchetto” e per avermi dato modo di assaggiare dei piatti eccezionali! 😀
Un grazie particolare a Tania Valentini per l’input e per il preziosissimo supporto a distanza! 🙂
Che spettacolo…
Leggendo il tuo post mi sono anche accorto che ho saltato il tuo compleanno ma d’altronde come lo potevo sapere….
Complimentoni!! M’hai fatto venire fame.
Riccardo
Perdonato, assolutamente perdonato! 🙂