BIC kids vs Replay – memorie creative
Ora per i bimbi creativi ci sono le “washable pens” prodotte da BIC, ma quando ero piccola io l’unica che poteva salvarci da “errori” – non solo grammaticali – era la Replay.
A chi non è mai successo di esprimere la propria creatività su una parete, un vestito, un divano?
Questo spot di BIC Kids dalla splendida ironia mi ha fatto riflettere: tanto “effort” speso dalla protagonista nella ricerca dei colori e del concept giusto da dipingere, quanto attonito e sconvolto appare il volto della futura sposa… a volte i bambini non li capiamo affatto!
Ricordo quando decisi di dipingere una splendida imitazione di Picasso sulla parete ricoperta di carta da parati della mia cameretta appena inaugurata, giusto un paio di mesi dopo il trasloco della nuova casa: a me piaceva di più così, con qualche tono di verde e di blu su tutto quel beige… ma mia madre non era affatto d’accordo e quella parte di carta da parati è stata subito asportata e cambiata [che non si siano rivenduto il mio capolavoro?]! 🙁
Ricordo quando mia madre regalò a me e a mia sorella le tempere da dita, ma noi ci ostinavamo a non usare i grandi e costosi fogli comprati appositamente per permetterci di esprimere la nostra creatività, preferendo utilizzare quei meravigliosi colori per giocare agli indiani “tatuandoci” praticamente tutto il corpo di rosso e di bianco.
Ricordo che alle elementari c’erano le Replay, le penne “cancellabili”, il mio incubo!
Non succedeva spesso che avessi necessità di modificare una parola o una frase in conseguenza di un errore di grammatica, e se cambiavo idea preferivo ricominciare da capo, ma ero comunque costretta a scrivere con le Replay: penne che ti costringevano ad andare perennemente in giro con il dorso del palmo rosso e blu semplicemente perché scrivendo strisciavi sopra ai pensieri fissati in precedenza sul foglio a rigoni portando via con la mano l’inchiostro in eccesso; penne che producevano delle specie di filamenti sulla punta e ogni quattro o cinque righe di scrittura dovevi fermarti per pulirla altrimenti non scriveva più perché la sfera tendeva a bloccarsi; penne adorate dai genitori in pena per i loro divani; penne di cui alcuni capirono l’utilità solo una volta diventati più grandi, quando con lo stesso biglietto del treno, grazie alla Replay, riuscivano a fare tre o quattro viaggi.
Adulti, se non vi fidate dei bambini fateli scrivere con la matita: la penna cancellabile è una presa in giro, un’affronto alla creatività! Vedere la propria opera d’arte sciogliersi in lavatrice potrebbe lasciarli segnati per sempre.
Bambini, perdonateli, non sanno quello che fanno! 😀
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[…] mi sono imbattuta nella campagna pubblicitaria in aria di brand entertainment messa a punto da BIC per il suo pennone a quattro colori: non posso dunque esimermi dallo scrivere un post dedicato al […]
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