The New Yorker - la prima cover

The New Yorker: web puzzle tra heritage marketing e branded content

Grazie a @paroledavendere ho scoperto il mondo dei branded content in stile heritage del The New Yorker e acquisito una nuova dipendenza digitale: il jigsaw puzzle.

The New Yorker - la prima coverSul sito web del The New Yorker ho scoperto un mondo: contest, fumetti, animazioni, cover da acquistare come opere d’arte, pubblicazioni… un mondo di branded content, una serie infinita di strategie che sfruttano le “risorse di ampliamento” della testata [quelle risorse – cioè – che non sono direttamente connesse al proprio settore e neppure a settori apparentemente contigui, bensì ad altri mercati] e che rendono possibile una grande espansione del target di riferimento del The New Yorker procurandogli introiti che credo non siano per nulla indifferenti, oltre che una notevole visibilità indiretta.

Tutti questi contenuti consentono la percezione e costruzione di un brand carismatico molto connotato dal suo stile vintage che tanto punta sulle strategie di heritage marketing per creare il suo storytelling.

Non nascondo che ciò che mi ha più colpito e ammaliato fino a diventare la dipendenza digitale che pratico appena posso da un galeotto momento di estrema pigrizia di una decina di giorni fa, è il jigsaw puzzle, del quale mi spiace infinitamente che non esista (o non son stata capace a trovare) l’embed per inserirlo in questo post. Si tratta di web puzzle, organizzati in tre livelli di difficoltà, tutti basati tanto sulle cover storiche quanto del recente passato della testata, le stesse bellissime cover che vengono vendute – a ragione – come pezzi d’arte contemporanea.

Questo perfetto mix tra storia e attualità, tra vintage e digitale, tra heritage marketing e branded content trovo che sia estremamente affascinante e dovrebbe far da spunto strategico per le testate giornalistiche nostrane: che puntino su un appeal che parta dai contenuti non solo stampati, ma multimediali; che creino valore anche in altri settori; che intrattengano oltre ad informare. Perché se un brand è forte, c’è sempre chi lo sostiene. 🙂

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