(social) networking - via GlobalIT

Personal brand e (social) networking [Ded. to @AlessandroFont ]

(social) networking - via GlobalITSolitamente il primo obiettivo che ci si pone quando si lavora su un personal brand – che si tratti di liberi professionisti o dipendenti – è quello di puntare ad acquisire maggior visibilità nel settore e sul mercato di riferimento riuscendo a mettere in evidenza, nonché a rendere chiare e coerenti, le caratteristiche e le competenze dell’individuo. Al fine di raggiungere tale scopo, social media e social network possono essere strumenti di fondamentale importanza.

L’errore più grande che si può commettere è – a mio avviso – quello di iniziare ad aprire account senza un criterio: ogni social network e social media ha una propria specificità e va scelto e utilizzato in base a una strategia, a obiettivi predefiniti, al target di riferimento.

Sicuramente ci sono strumenti di social networking utili “un po’ a tutti”, ma poiché ne esistono tantissimi, è utile decidere a priori su quale puntare, ovvero quali faranno da fulcro alla strategia complessiva che, ovviamente, potrà prevedere dei “test di attivazione”, anche per meglio comprendere l’utilità di alcuni strumenti in una specifica situazione.

PERSONAL BLOG

Come avrete capito dal numero dei post che ho dedicato all’argomento, a mio avviso nella maggior parte dei casi il primo passo definito dalle strategie di personal branding è la creazione di un blog [possibilmente con una URL di proprietà] in quanto spazio online che può aggregare differenti contenuti condivisi altrove, è visibile e raggiungibile da tutti [non solo dagli iscritti a un determinato network] e si presta ad approfondimenti, inoltre necessita e quasi costringe a una riflessione sui propri contenuti, sul loro appeal e sulla loro importanza.
Il blog sarà poi connesso e integrato in una vera e propria Rete di spazi sociali sui quali si interagirà e si condivideranno contenuti a seconda delle specificità del mezzo e delle caratteristiche della persona.

SOCIAL NETWORK

Definirei social network quegli strumenti focalizzati sull’intessere relazioni tra individui. Tra i più conosciuti:

  • LinkedIn è l’ideale per mettere in evidenza il proprio CV e il proprio percorso professionale, può fungere da raccordo con i pregressi contatti professionali, vi si possono scambiare referenze con i propri collaboratori e clienti, acquisire di nuovi contatti sfruttando la teoria dei “6 gradi di separazione” ovvero frequentare vari gruppi di interesse…
  • Facebook può essere professionalmente utile se si ha già una vasta community sviluppata nella “vita reale”, per mantenersi velocemente in contatto, per la condivisione di contenuti e spunti di riflessione, per tenersi aggiornati sulle strategie delle aziende, soprattutto quelle del settore consumer…
  • Twitter può essere utilizzato per ampliare il proprio network di relazioni da trasformare in incontri “live”, aggiornarsi seguendo i trend su diversi argomenti, dialogare con chi ha competenze simili alle proprie, seguire eventi a cui non è possibile partecipare direttamente, far conoscere le proprie idee… [io su Twitter non riesco ad essere imparziale, è il mio preferito! 🙂 ]
  • Google+ può essere utile per aumentare la visibilità dei propri contenuti, per organizzare nel dettaglio i propri contatti, per scambiare opinioni e materiali, per frequentare in videochat gruppi con interessi specifici o organizzare videocall professionali [servizio che io – però – non ho mai testato]…

Ma, oltre ai “soliti noti”, sono tantissimi i social network interessanti, soprattutto se si hanno interessi specifici: per esempio Vinix, noto tra gli amanti di vino e cibo, o Yelp, per gli amanti dello shopping e non solo.

WEB APP

Alcuni dei social network possono essere collegati a delle web app che hanno lo scopo di aumentarne le funzioni o di renderne più intrigante la fruizione delle informazioni: ad esempio, cvgram.me si collega a LinkedIn per trarne un CV in infografica, Twitterize yourself utilizza le informazioni di Twitter per creare delle statistiche in infografica, My own Epitaph trae da Facebook informazioni utili per ipotizzare epitaffi divertenti… Non tutte hanno un nesso diretto con le attività professionali, ma possono far da spunto per strategie creative di aumento della visibilità di un neonato personal brand.

SOCIAL MEDIA

Definirei, invece, social media quegli strumenti che hanno come principale focus il mettere in evidenza e fruire contenuti. Tra i più conosciuti:

  • Google Reader è l’ideale per crearsi una propria “bloggoteca” in modo da riuscire a leggere tutte le notizie pubblicate sui propri blog preferiti in un unico spazio e scegliere se condividerle
  • Per i contenuti audiovisivi che si vogliono rendere visibili al più vasto pubblico possibile, sicuramente il social media più indicato è YouTube, se invece si vuol dare loro un appeal maggiore e garantire la qualità della visualizzazione Vimeo è la scelta migliore
  • Per le fotografie direi che Flickr è più ideoneo alla raccolta di scatti e grafiche, mentre Instagram è sicuramente più utile per velocizzare e personalizzare la condivisione di foto scattate con lo smartphone, Pinterest – invece – pare sia attualmente gettonatissimo per la collezione e la condivisione di immagini (ma non solo) trovate sul web
  • Anche per condividere documenti “cartacei” si possono utilizzare differenti social media: nonostante in entrambi possa caricare qualsiasi documento in .ppt, .pdf o .doc Slideshare è il più diffuso per le presentazioni in slides e Scribd per i cosiddetti whitepaper; per aumentare l’appeal dei documenti, invece,  Isuu è l’ideale per le pubblicazioni “da sfogliare” [magazine, brochure, portfoli…] e Prezi per le presentazioni di progetti

Anche per quanto rigarda i social media si può asserire che ne esitono a migliaia di meno noti, tutti con delle caratteristiche specifiche: per esempio Storify rende possibile riorganizzare materiale reperito in rete per creare storytelling, Scoop.it e Paper.li hanno invece il fine di “pubblicare” un proprio quotidiano personalizzato con le notizie che più si ritengono interessanti.

CONCLUDENDO

Insomma, c’è veramente l’imbarazzo della scelta, anche per questo è fondamentale affrontare un’analisi accurata del personal brand in questione prima di stabilire le strategie comunicative e gli strumenti da adoperare per veicolarle, siano essi online che offline.
Inoltre – e non mi stuferò mai di ripeterlo – non è sufficiente avere un account sui principali social media e social network per definirsi “social”, occorre condividere e – soprattutto – ascoltare, nonché fare in modo che le relazioni create non rimangano solo “virtuali”, ma si trasformino in rapporti di cooperazione e scambio anche nella “vita reale”: questo è il vero “networking” che può portare un notevole accrescimento personale e professionale.

Altro sul personal brand:
Self branding e personal branding: Giorgio, cucciolo di musicista
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Whohub: fare business networking utilizzando un’intervista
Personal Branding: The Brand called You
Condivisione e Iuoghi di lavoro: il Coworking
Le mie strategie di Social Networking – Facebook e FriendFeed
Le mie strategie di Social Networking – Follow me on Twitter
Le mie strategie di Social Networking – Profilo LinkedIn: aggiornato
Sono laureata in Scienze della Comunicazione
Essere creativi
Feng Shui in ufficio per aumentare benessere e produttività
Comunicare il brand: l’ufficio e il suo arredo
Perché questo blog

2 commenti
  1. Alessandro Fontana
    Alessandro Fontana dice:

    Cara Alessandra,

    Grazie mille! 🙂 Sono davvero lusingato e trovo il post interessantissimo e mi permetto di consigliare a chi è appassionato di Personal Branding, come tu hai fatto con me, il libro di Luigi Centenaro e Tommaso Sorchiotti, l’ho trovato molto interessante.
    Tra l’altro la tempistica è assolutamente azzeccata, tra un paio di settimane farò un favore alla mia ragazza raccontando alle allieve del suo corso come muoversi sui social media.

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  1. […] per interagire con nuovi interlocutori è il livello di complessità che può celarsi dietro alla gestione di una serie di account […]

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