Gol Televisión e il Calcio [in Italia]
Quando ho visto le ultime due campagne pubblicitarie di Gol Televisión, canale tematico spagnolo, mi ha provocato una lunghissima crisi di riso: il suo palinsesto è composto da 24 su 24 di Calcio programmate 7 giorni su 7 e accessibile anche da iPad.
La prima cosa che mi è venuta in mente è che in Italia un canale del genere rischierebbe di decreatare l’apertura delle ostilità in numerose famiglie e la fine definitiva della vita sociale di moltissime persone, non credete? 😀
PREMESSE
Premessa 1: sono una donna e questa è la mia personalissima visione divertita del “gioco del calcio”
Premessa 2: non sono tifosa, ma so spiegare cos’è un fuorigioco [pare essere una skill importante per una donna] e vivo felicemente da oltre 5 anni con un tifoso, consapevole del fatto che tutte le attività quotidiane e straordinarie vadano organizzate tenendo estrema considerazione del calendario calcistico di campionato ed eventuali competizioni extra in cui fosse presente “La Squadra”.
CAMPAGNE PUBBLICITARIE GOL TELEVISIÓN
Le due campagne pubblicitarie del canale tematico Gol Televisión sono di un acume disarmante.
La prima [quella che più mi ha ricordato l’Italia :D] nel claim – “24 hours of uninterrupted football.” – mette in evidenza il fatto che il canale programmi calcio ogni giorno ininterrottamente per 24 ore e rende “assoluto” questo concetto con i 3 concept del visual: un uomo in carcere che non si accorge che la porta della cella è rimasta aperta; un anziano signore che si disinteressa del decesso di quella che credo fosse la moglie e un giovane “fighetto” [lo si capisce dal maglioncino annodato sulle spalle e dall’arredo della casa] che permette a dei “pankabbestia” di bivaccare e insozzare casa sua.
Tutte scene che dal tifoso medio italiano sarebbero percepite come assolutamente verosimili! 😀
Il claim dell’altra campagna – “All football now on your iPad.” – focalizza sulla possibilità di seguire Gol Televisión anche dall’iPad e “ovviamente” raffigura tre “opportunità di utilizzo vantaggioso” per i propri utenti: in chiesa [ove lo spettatore sembra quasi toccato dalla “Grazia”], a lavoro e a teatro. Non credo che alle immagini occorra aggiungere altro, se non che dopo le risa per l’ironia delle immagini, ci si interroghi riguardo quanti tifosi di propria conoscenza non sarebbero disposti ad azioni anche ben più estreme di quelle suggerite.
[via]
LA MIA PERCEZIONE DEL CALCIO [IN ITALIA]
Il Calcio [con la C maiuscola perché per i tifosi è un elemento vitale spesso più del mangiare, dormire e avere una vita sociale] in Italia è lo sport più seguito tanto da potersi – a mio avviso – dire che si sia trasformato nel tempo da competizione sportiva a fenomeno culturale e business del mercato entertainment.
Il Calcio è un fenomeno di massa capace di gratificare gran parte degli Italiani indipendentemente dalla propria provenienza, professione o status [purtroppo per alcuni di loro, anche di farli litigare sino alla guerrilla urbana]… e di irritare una discreta parte dei restanti [in maggioranza donne, ahimé 😉 ].
Molti pensano che le reazioni che una partita di calcio può innescare siano esagerate: io concordo se si fa riferimento alla violenza e alla corruzione [due parole che non dovrebbero potersi mai assimilare a nessuna competizione sportiva degna di questo nome], ma ciò che si scatena nel tifoso sinceramente appassionato in realtà mi commuove e mi fa anche un po’ invidia.
Per tantissimi Italiani e Italiane l’appuntamento con la squadra del cuore è immancabile.
Roba da chieder permessi a lavoro, da spostare appuntamenti anche importanti, da abbandonare amici e parenti, da andare ai concerti di musica jazz con la radiolina con tanto di auricolare indossato [un mio amico lo ha fatto, non è solo in linea con la campagna] da far percorrere in lungo e in largo città straniere per andare in cerca di uno schermo in grado di sintonizzarsi con la partita [anche questo per esperienza personale dietta], da far kilometri di strada per raggiungere lo stadio e poi kilometri di fila per entrarvi [in alcuni casi anche solo per guardare la partita da maxischermi esterni allo stadio, giuro!]…
Roba capace di azzerare qualsiasi bisogno fisiologico anche primario per almeno 90 minuti, protraendo tale resistenza anche a oltranza qualora divenga importante ascoltare le “illuminati riflessioni a caldo” del mister e dei giocatori in campo…
Ho visto tante, tantissime partire [quasi tutte negli ultimi 5 anni 😉 ], ma più che le partite, che – salvo casi particolari – mi annoiano alquanto [chi sta pensando che è così perché non ne capisco le dinamiche, sappia che si sbaglia 😛 ], per me il vero spettacolo sono i tifosi che guardano le partite.
L’estrema tensione dei corpi pronti a scattare tanto per protestare quanto per esultare come se “La Squadra” potesse sentirli. La completa concentrazione dal denso silenzio quando non c’è – invece – da protestare o esultare. I rapidissimi sguardi d’intesa e i gesti quasi impercettibili di condivisione: il distendersi di un indice, lo sfiorarsi tra due polsi, il protendersi di un collo…
Che si sia spettatore solitario o di gruppo, per il tifoso non cambia nulla, perché comunque per quei 90 minuti il tifoso è da solo con “La Squadra”, è l’allenatore che osserva dalla panchina: protesta con l’arbitro, corregge lo schema, richiama il giocatore sfaticato di turno… è lì a bordo campo.
Mai visto succedere lo stesso in Italia davanti a una partita di qualche altro sport, mai con tale intensità. E non credo che riuscirò mai a comprendere perché sia possibile che 22 persone disposte secondo una delle 3-4 tipologie di schema abituali su un prato all’inglese di forma rettagolare con due reti da pesca al centro del lato piccolo ottengano tale risultato emotivo lanciandosi una sfera in cuoio piena d’aria. Perché l’Italia ha “scelto” il Calcio? Perché non il Rugby o il Cricket? Possibile sia solo un fatto di tradizione? Una sorta di “contagio” che viaggia di padre in figlio?
Ma l’essenziale – a mio avviso – è che ognuno abbia almeno una passione che gli toglie il fiato, qualcosa che lo riporti alle emozioni infantili, che lo stimoli dal profondo… anche se si tratta di una palla a scacchi e una sciarpa dai colori improponibili! 😛
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