Finte ferie a Catania in attesa di quelle vere
Come ormai consueto, sto trascorrendo Agosto a Roma con ritmi di lavoro molto rallentati, tanto silenzio e una moltitudine di parcheggi [ma non così tanti come negli anni passati]. Anche quest’anno le mie “finte” ferie agostane hanno previsto un piccolo break intorno a Ferragosto, stavolta per volare in Sicilia al matrimonio della mia amica Silvia… dunque ho approfittato e “allungato” un po’ per fare la turista.
10 Agosto: Roma – Catania – Piazza Armerina – Mazzarino / 11 Agosto: Mazzarino
Dopo la levataccia alle 3:30, qualche peripezia per parcheggiare l’auto al lunga sosta di Fiumicino Aeroporto di cui vi racconterò nel prossimo post, e un volo Blu Express [fortunatamente non Wind Jet] in perfetto orario, siamo arrivati all’aeroporto di Catania alle 8:30 del 10 Agosto. A parte un piccolo sobbalzo perché l’ufficio della Sixt con cui avevo prenotato appariva completamente smantellato e già pensavo a una truffa quando mi hanno detto che si era solo trasferito in un altro fabbricato poco più in là [è lì che abbiamo scoperto di aver dimenticato il Tom Tom 🙁 ], il mio viaggio siculo è iniziato con una visita al centro di Catania.
Catania è bellissima, ne ho avuto subito l’impressione, nonché riprova nei vari momenti che mi hanno visto gironzolare tra le sue strade. Non c’è moltissimo da vedere, ma l’architettura è affascinante e piacevole l’atmosfera.
Lasciata la macchina in Piazza Castello Ursino [la visita al museo civico posticipata a prima della partenza] abbiamo iniziato a fare i turisti proseguendo a piedi verso il bellissimo Duomo attraverso lo storico Mercato del Pesce in cui il pescato era in bella mostra e mille voci si sovrapponevano a garantirne la freschezza e la bontà.
Il giro è continuato costeggiando Porta Uzeda, contemplando la facciata del maestoso Duomo e i suoi interni, camminando fino a Casa Verga che, con la sua atmosfera familiare quanto sobria e composta, si è lasciata ammirare facendo andare i pensieri ai tanti libri e racconti letti a scuola di questo autore raffigurato quasi sempre con volto severo e leggermente accigliato.
Incantevole quanto meritevole di essere restaurata via Crociferi dove si può godere il curioso spettacolo di tante chiese una di fianco all’altra. Ardua la salita di via Clementi che porta alla strana Chiesa di San Niccolò l’Arena: al primo sguardo può sembrare una costruzione sorta dalla sovrapposizione di strutture di epoche varie, in realtà si tratta di un edificio religioso mai portato a termine dai monaci benedettini che pare abbiano preferito concentrarsi sui lavori interni a quel che era il monastero e lasciare incompiuta la facciata.
Di fronte a questo luogo suggestivo, seduti sulle panchine ombreggiate di Piazza Dante, abbiamo consumato il primo pasto catanese acquistato in un forno lì vicino: cartocciata [è una specie di brioche salata] alle melanzane, cipollata [una sfoglia] ai funghi e un assaggio di cipolla alla brace, tanto per tenersi leggeri. 😉
Satolla, dopo una breve pausa e un altro giretto perlustrativo a Catania senza un percorso ben definito, il tour ci ha riportati lentamente alla macchina per ripartire verso nuove mete siciliane.
La seconda tappa scelta è stata Piazza Armerina. Innanzitutto un bel giro nel suggestiva cittadina, graziosa nel dipanarsi delle sue piccole vie, freschissima grazie ai suoi quasi 700 metri d’altezza. Il Castello Aragonese e il Duomo catturano gli sguardi con grande maestà, ma a esser sinceri quel che più mi ha colpito di tale località è stata la granita di gelsi del Bar Duomo consumata ovviamente insieme a una brioche proprio di fronte alla bellissima facciata della chiesta principale del paese.
Ore 3:30 sveglia a Roma, ore 11:52 pranzo a Catania, ore 16:10 granita ai gelsi a Piazza Armerina: fin’ora mi pare un buon programma 😉
— Alessandra Colucci (@alebrandcare) Agosto 10, 2012
La granita ai gelsi di Piazza Armerina è un evento Fringe — Vincenzo Bernabei (@vinzbrandcare) Agosto 10, 2012
Dopo aver scoperto che la granita di gelsi sa proprio di gelsi, ci siamo diretti verso l’appena riaperta e ancora non del tutto finita Villa Romana del Casale: non ci sono parole per descrivere la bellezza dei moltissimi mosaici presenti nel grande sito archeologico a 5 minuti dalla cittadina, meglio mostrarvene semplicemente un assaggio [sto ancora ripensando alla granita! 😛 ].
Con gli occhi colmi di storia e miti, siamo quandi ripartiti alla volta di Mazzarino, il paese della sposa mia amica. Riguardo il matrimonio non mi sembra questa la sede per dire nulla a parte il fatto rivedere alcune delle mie amicizie universitarie “assopite” dai variegati percorsi lavorativi di ciascuno, conoscere tante nuove interessanti persone unite dall’atmosfera festosa mentre si “esplorano” nuovi luoghi è stato molto piacevole. Bellino il paese seppur sicuramente poco adatto al turismo, emozionante la cerimonia nell’imponente Chiesa di Santa Maria della Neve, perfetto il ricevimento a Villa Barile (Caltanissetta) un luogo elegante e senza tempo.
12 Agosto: Mazzarino – Siracusa – Catania
Dopo cerimonia e bagordi, nonché a seguito di una rigenerante dormita, domenica abbiamo lasciato Mazzarino in tarda mattinata dirigendoci verso Siracusa prima di rientrare a Catania. Siracusa mi è parsa molto turistica – così come il nostro frugale pranzo a base di cartocciata e “selz” [acqua, sale e limone, bevanda tipica siciliana] – ma c’è da dire che abbiamo avuto il tempo di gironzolare solo per Ortigia e non abbiam potuto vedere il sito archeologco: bello sarebbe stato essere invece lì per uno spettacolo nell’Alfiteatro Romano e sicuramente sarebbe meglio visitarla in periodi di bassa stagione
In ogni caso notevole Piazza Domo e i suoi ampi spazi, curiosa la Fonte Aretusa con il canneto a due passi dalla spiaggia, imponente il Castello Maniace e splendido il panorama della costa, mentre assolutamente singolare il fatto che le imbarcazioni si concentrassero tutte in una stessa fascia di mare, quasi l’una a ridosso dell’altra: ma se uno ha la barca o il motoscafo, non dovrebbe aver piacere a sostare e fare il bagno dove nessun altro può arrivare? 🙁
Poco dopo le 19 eravamo a Catania e prendevamo possesso della nostra stanza nel B&B “Graziella” [avevo prenotato all’“Antico Teatro”, ma hanno avuto un non meglio specificato “problema idrico” e son quasi contenta perché il proprietario è stato veramente scortese]. Il B&B, pur essendo parecchio centrale, visto dall’esterno ci ha fatto una bruttissima impressione, ma una volta entrati è andata un po’ meglio: l’esterno è fatiscente, l’entrata alla fine di una bruttissima scala riparata dal sole da una terribile quanto sporca tenda ad arco di non so quanti decenni fa; l’ingresso è abbastanza accogliente, la nostra camera era molto spaziosa e con un bagno molto grande. Sicuramente non me ne ricorderò per la pulizia a cui darei un 6 striminzito, ma il personale è gentile e disponibile ed è prevista la colazione in camera che si può richiedere a qualsiasi ora.
Docciati e rinfrescati siamo andati a cena con il mio amico twittero @salvospampinato [ho colto la palla al balzo per vedere se fosse simpatico anche in “real life”: lo è! 😉 ] e la sua signora. Essendo autoctoni hanno scelto loro il ristorante e ci hanno portato a mangiare dalla signora Lucia de “Al braciere” in piazza Castello Ursino: un tripudio di sapori tradizionali e ospitalità.
Abbiamo iniziato con gli antipasti a buffet [come ci è stato più volte ricordato, non dovete arrivare troppo tardi se li volete trovare… e ne vale veramente la pena!] tra cui peperoni friggitelli ripieni, vari tipi di frittelle, parmigiana di melanzane e mille altre cose; abbiamo continuato con penne al pistacchio [molto delicate e gustose] e spaghetti alle vongole; abbiamo fortemente gradito un assaggio di frittura mista e di diverse tipologie di carne tra cui cipollata [ovvero cipollotto fresco quasi completamente in una striscia di pancetta, il tutto alla griglia], fettine di carne di cavallo e polpette di carne di cavallo [e ho scoperto che la carne di cavallo cucinata così è molto buona… anche se al cavallo non devi pensare]; abbiamo chiuso con melone bianco e anguria più che sazi. Una serata piacevolissima passata a scambiarsi racconti di viaggi e di vita, nonché a fare incetta di consigli per non fare i turisti in Sicilia pur essendo turisti. 😀
13 Agosto: Catania – Santa Tecla – Taormina – Acireale – Catania
Il tour del 13 Agosto devo ammettere che è tutto merito dei consigli di @salvospampinato. Siamo partiti da Catania, abbiamo goduto del bel panorama della “nazionale” [la statale che attraversa varie località e costeggia in più punti il mare] ormai quasi del tutto sostituita dall’autostrada per collegare Catania a Taormina. Sia all’andata che al ritorno ci siamo fermati in una spiaggetta di Santa Tecla a prendere un po’ di sole e a mettere i piedi nell’acqua [di fare il bagno non ci andava, ma il mare era molto bello e la spiaggia di ciottoli non troppo frequantata.
Taormina, come Siracusa, non ci ha particolarmente impressionato [siamo rimasti a passeggiare per le sue stradine un’oretta, tra parecchia folla e sin troppi negozi], mentre notevole era il panorama di mare e scogliere, gole e faraglioni.
Abbiamo preferito Acireale, non tanto la città che non abbiamo girato per nulla, quanto quel che vi abbiamo mangiato. Sempre su consiglio di Salvo siamo stati da “Caffè Cipriani”, proprio di fronte all’austera Chiesa di San Sebastiano e tra cartocciate [melanzane e funghi da provare assolutamente], arancini [pistacchio e melanzane veramente sublimi] e gelato [pistacchio e mandorla tostata indimenticabili – ma coppa piccola che tanto è praticamente uguale a quella grande secondo Salvo! 😉 ] ci ha letteralmente rapito il palato.
14 agosto: Catania – Roma
L’ultimo giorno di finte ferie lo abbiamo trascorso girovagando per Catania: prima nel mercato storico dove abbiamo comprato delle percoca meravigliose, poi all’interno della splendida Villa Bellini, un immenso giardino strutturato su diversi piani, arricchito da molteplici percorsi e rinfrescato da tantissimo verde, un piccolo Eden a cui mancava solo una fontana per avere tutto! 😀
Dopo tanto girovagare ci siamo rilassati e ritemprati davanti a un’ottima granita – ovviamente con brioche – da “Forzese” [io ho preso quella alla pesca in onore di @chicasablan a cui avevo promesso una foto 🙂 ] in compagnia dei nostri “nuovi” amici catanesi e visitando il Castello Ursino, struttura veramente interessante di epoca normanna. All’interno del castello attualmente ci sono esposte vari oggetti, quadri e sculture che però non sono riuscite ad attrarre la mia attenzione quanto le volte, le imponenti mura, il fossato e – soprattutto – i graffiti lasciati dai carcerati “intellettuali” del milletrecentoqualcosa: pensieri a volte banali a volte sin troppo poetici che mi hanno fatto tanto riflettere su come e quanto cambiano i luoghi nel tempo. Molto suggestivo.
Dato com’è partita, il breve tour siciliano non poteva che concludersi mangiando e dunque l’ultima tappa è stato “Il tenerissimo” in via del Plebiscito e il suo panino alla carne di cavallo speziata che mi ha fatto tornare la memoria a quando ero bambina. Niente arte contemporanea, stavolta, ma veramente un bel viaggio!
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