Quanto odiate la pubblicità?
Alcuni di voi sicuramente pensano di odiare la pubblicità: l’interruzione dei bellissimi film sul più bello, i colpi di scena segati a metà come le assistenti di maghi improvvisati, l’inadeguatezza della presenza in video di alcuni prodotti al momento dei pasti, la “pochezza” di alcuni contenuti e la stupidità di altri…Altri, i cultori – anche detti “malati”, come me! 😀 – non saranno d’accordo e si troveranno a pensare allo spot come a una breve fiction a puntate, come a un lampo di genio, una connessione inattesa tra idea e brand, un consiglio – seppur parziale – per un acquisto, la maestria nel presentarlo e proporne il “desiderio”…
In nessun caso dovreste sentirvi folli, la pubblicità, soprattutto quella audiovisiva, è entrambe le cose. La percezione che ne deriva dipende dal momento in cui la si fruisce, dall’idea che sottende, dalla bravura tecnica nel rappresentarla, dall’empatia che riesce a creare, dall’adeguatezza al prodotto o servizio promosso… in sintesi da quanto la creatività che mostra riesce veramente a stimolare la nostra curiosità e a posizionarsi ove non corre il rischio di distrarre.
Sono da sempre una gran fautrice del product placement audiovisivo ben fatto, quello più simile a un branded content, piuttosto che dell’interruzione macellaia di suspance, della creatività narrativa o connettiva piuttosto che dello spiegone tecnico per il quale preferisco sempre il libretto di istruzioni o le parole di un addetto alla vendita.
In ogni caso in soccorso di chi proprio la pubblicità non la sopporta arrivano i film senza interruzione di Fox Movies. Per la promozione di tale servizio è stata scelta la carta stampata: un bel paginone, una doppia pagina che riporta una scena indimenticabile di un blockbuster al cui centro appare quel che resta della pagina pubblicitaria che ne rendeva poco fluido fruirne il contenuto e che – neanche a dirlo – è stata strappata. Un’idea intrigante per proporre un servizio all’apparenza banale.
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Gli appassionati delle maratone di advertisement, quelli che su YouTube non fanno che cercare gli ultimi commercial in modo da poterli rivedere una volta di più, dovrebbero invece segnare le prossime date dell’ADrenalinas Advertising Festival, la cui campagna pubblicitaria offre, invece, dati “scientifici” sull’amore delle persone per gli spot con molta ironia e un umorismo bambinesco che fa molto sorridere.
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C’è una pubblicità per ogni esigenza… un po’ come le app! 😉
Altre campagne pubblicitarie
Gli strappi sembrano manuali… In tal caso mi chiedo come abbia funzionato il procedimento… Avranno assodato degli “strappatori”?
Cmq gran bella idea; e se poi ogni advertising è stato riconosciuto seppur “incompleto” gran bel feedback di riconoscibilità per l’inserzionista!
So per certo che esistono degli “appiccicatori di etichette” perché non dovrebbero esserci degli “strappatori”? 😀
Non sono invece sicura che gli AD strappati siano reali, a mio avviso sono solo verosimilmente delle pubblicità, ma non posso esserne sicura, ovviamente.
Grazie per il tuo feedback, Alessandro, e buona giornata.