Nesquik e le torte come branded content
Nesquik da qualche tempo ha lanciato su Cielo e Sky Uno – oltre che sul sito, sulla pagina Facebook ufficiale e sul proprio canale YouTube – “Raccontami una torta”, un format di video ricette per mamme e bambini che mixa storytelling ed entertainment per creare un utile branded content.
Il format seriale si compone di 12 puntate della durata di circa 3 minuti. All’interno di ogni “episodio” Imma Gargiulo, finalista della prima edizione di MasterChef Italia, propone una ricetta al “sapor di cioccolato”, ovvero che abbia il Nesquik come ingrediente per originali e gustosi dolciumi, a Pietro, il suo giovane aiutante che non vede l’ora di far merenda.
Dal comunicato stampa:
“Coerentemente con la strategia di connessione mamma-figlio, alla base della filosofia e dell’impegno che guida le attività Nesquik, il progetto ha l’obiettivo di proporre un nuovo modo di rinforzare la relazione genitori-figli: cucinare insieme può diventare un momento di condivisione, divertimento e anche educativo dal punto di vista nutrizionale.
Lo sviluppo narrativo delle video ricette prevede che in ogni episodio Imma inizi la sua perfomance in cucina raccontando una favola al piccolo Pietro per iniziare successivamente la preparazione a quattro mani di una ricetta a base di prodotti Nesquik, che rappresenta il lieto fine della storia.”
Lo storytelling, il “C’era una volta, tanto tempo fa…”, usato da Imma e scelto come espediente narrativo, in questo caso – a mio avviso – ha una duplice funzione educativa ed empatica: nei confronti del genitore stimola il ricordo nostalgico dell’infanzia, delle favole della buonanotte e, stimolandone il desiderio di “tramandare” quei ricordi, dunque di passare del tempo con il figlio; nei riguardi dei bambini ha una funzione di stimolo della creatività, di ricerca di nuovi giochi in compagnia del – e guidato dal – genitore.
Se a questo si aggiunge la semplicità delle ricette, il fatto che siano tutte alquanto originali e colorate, nonché la prerogativa dell’utilizzo del prodotto pubblicizzato come ingrediente, si ottiene la creazione di un branded content utile, oltre che suggestivo.
Peccato solo che Imma, nonostante i suoi trascorsi televisivi, non sembri totalmente spontanea e rilassata nelle performance, fatto che – a mio parere – poteva essere evitato semplicemente preparando più accuratamente le riprese, magari dando all’attrice un canovaccio anziché un copione, o permettendole di prendersi più tempo per metabolizzare il suo nuovo ruolo da “attrice”.
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