If I die - app Facebook

“If I die”: il lato macabro del social networking [app Facebook]


Siamo diventati talmente dipendenti dai social network che sentiremmo il bisogno di aggiornarli anche dopo la nostra dipartita? È quel che sembra pensare chi ha ideato “If I die”, l’app che consente di aggiornare il proprio profilo Facebook un’ultima volta dall’aldilà.

Con l’avvicinarsi di Halloween, vagabondavo in rete alla ricerca di spunti un po’ macabri sui quali ironizzare, ma mai avrei pensato che la Rete potesse arrivare a tanto: un’app Facebook che consente di preparare un messaggio da postare sul proprio profilo ad avvenuto decesso… una volta morti, insomma.

“If I die” pare comprendere tre semplici step. Per prima cosa occorre istallare l’app sul proprio profilo, preparare il proprio messaggio audiovisivo o testuale, scegliere un minimo di tre amici tra i propri contatti Facebook che confermino la propria dipartita – i Trustees – consentendo dunque al messaggio di essere pubblicato.
Gli ideatori garantiscono di aver preso misure di sicurezza affinché il messaggio non sia pubblicato se non al “momento giusto”: oltre al fatto che nessuno sarà in grado di vedere il messaggio prima della pubblicazione [neppure i Trustees], quando l’app riceve un “death report” innanzitutto invia un alert al presunto deceduto in modo che possa eventualmente disattivarlo entro un certo periodo di tempo qualora ci fosse stato un “errore”.

Passiamo praticamente tutti un bel po’ di tempo sui social, una parte della nostra vita è fatta anche di “amicizie digitali”, dunque sin qui – superato un primo guizzo di macabro stupore – nell’iniziativa si poteva leggere l’interpretazione di un bisogno sociale, resa oltretutto apprezzabile dal linguaggio scherzoso e dalla rassicurante ironia del video di promozione… ma gli ideatori non si son fermati a questo… e hanno creato un’app “mostro”.

La versione “World Fame” dell’app – “if I die first” è degna di un horror di quart’ordine guardato la notte di Halloween sgranocchiando i dolciumi raccattati bussando ai vicini e costringendoli a rispondere al famoso quesito “Dolcetto o scherzetto?”: se ho capito bene – ma sono ancora scioccata a magari mi sbaglio – il messaggio dell’iscritto all’app che muore per primo verrà pubblicato su Marshable come “vincitore” e, dati i milioni di contatti del sito, diventerà famoso “per sempre”.

Ora chiaritemi una cosa: sono la sola a pensare che sia un messaggio abominevole? Va bene l’ironia, va bene sdrammatizzare anche concetti dolorosi, va bene che tante persone hanno manie di protagonismo e non vedono l’ora di trasformarsi in tronisti e veline, anzi, proprio perché la megalomania pare più diffusa che in altre epoche, non è da ritenersi addirittura pericoloso un messaggio del genere? Io credo di non capire, spiegatemelo voi!

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  2. […] non solo sulla porta della vostra camera, ma anche sul vostro account email, sugli strumenti di social networking, sul vostro smartphone… è un desiderio che in questi giorni condivido, tanto da non poter […]

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