Baygon - campagna pubblicitaria

Vapona e Baygon: creatività e insetticidi parte 4

Come oramai tradizione, anche quest’anno con il caldo arrivano mosche, zanzare e animaletti vari, e con loro il post che raccoglie qualche campagna pubblicitaria che riguarda gli strumenti di morte utili ad annientarli: gli insetticidi [qui i precedenti episodi: parte 1, parte 2, parte 3].

N.B. A me gli animali piacciono, insetti compresi, ma solo finché non mi pungono o invadono i MIEI spazi! 😉

VAPONA. END OF STORY.

Il primo concept che ha attirato la mia attenzione è stato quello di Vapona contro le mosche.
Il visual della campagna occupa quasi tutta la scena e ritrae il primo piano di una mosca. Lo stile è quello delle enciclopedie illustrate della prima metà del secolo scorso: un disegno molto realistico e dettagliato che pare fatto con un pennino a inchiostro molto sottile.
La mosca appare caratterizzata, come d’abitudine, dai suoi grandi occhi che però anziché inquadrare molteplici punti di vista esterni, sembrano riportare i pensieri dell’insetto e – nello specifico – i momenti salienti della sua breve esistenza. La particolarità biologia del fastidioso insetto si trasforma così in un espediente narrativo che riporta in “stile fumetto” le esperienze di vita vissuta della mosca che – è intuibile dall’ultima “vignetta” in cui viene illustrato il packshot dell’insetticida in azione  – si appresta a morire.
“Vapona. End of Story.” [trad. ita. “Vapona. Fine della storia.] è il claim che contemporaneamente suggerisce l’interpretazione della struttura del visual come una striscia cartoon e sottolinea l’efficacia del prodotto.

Vapona - campagna pubblicitaria
[via]

BAYGON: “Treat them as they treat you”

Nella sua campagna multisoggetto, Baygon prende di mira zanzare, vespe e formiche.
In questo visual il primo piano è ridotto a poco più di un dettaglio e – al posto della mosca di Vapona – ha come protagonista 3 esemplari di esseri umani che stanno mordendo ognuno uno degli insetti sopra citati. Lo stile fotorealista delle immagini lascia percepire tutta la cattiveria racchiusa nel morso – basta osservare le microespressioni dei volti – nonostante sia stato utilizzato un filtro sulle fotografie: il filtro stempera la ferocia dei soggetti che si accaniscono sugli insetti rendendoli più simili a illustrazioni, ma non riesce ad annullarla.
La percezione è di frustrazione, irritazione, desiderio di vendetta degli umani nei confronti degli insetti ed è a tale stato emotivo che risponde il claim posizionato come se venisse fuori direttamente dal packshot di Baygon: “Treat them as they treat you” [trad. ira. “Tratta loro come loro trattano te”. Chiaro, no?

Baygon - campagna pubblicitaria
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3 commenti
  1. Roberto Grandicelli
    Roberto Grandicelli dice:

    Vapona: nella penultima scena (lettura lineare occidentale) la mosca garantisce, ahimè, la certezza della..continuità della specie!!
    Considerazioni personali:
    A mio avviso non è sufficientemente chiara la sequenza temporale delle vignette e, anche ammesso che la sequenza non sia così rigida, temo che l’utente sia portato a ricercarla e, pertanto, la sensazione comunicata è di disorientamento.
    Non solo, ma manca un filo conduttore emozionale nelle vignette rappresentate. Un filo che dovrebbe accompagnarti a concludere che è bene che Vapona ponga fine alla storia, ovvero, per assurdo, che sia una sciagura paradossa. Anche in questo caso l’utente caracolla fra una sensazione e l’altra senza venirne a capo.
    (Si vede che non sopporto gli insetti, vero??) :)))

  2. Roberto Grandicelli
    Roberto Grandicelli dice:

    Baygon ha associato alla donna l’essere maggiormente schifiltosa, e all’uomo l’essere maggiormente sensibile al dolore avendo una “soglia del dolore” molto più bassa rispetto al gentil sesso.
    Sulla scorta di questo assioma, alle donne Baygon fa mordere gli insetti in tal senso più detestabili, ovvero formiche e moscerini i quali non arrecano dolore ma trasmettono una sensazione di fastidio (schifo!!).
    Per contro la stessa Baygon fa mordere all’uomo l’ape che sicuramente, nell’accezione più comune, è magari gradevole ma ben più dolorosa nello sferrare i suoi attacchi!!!

    Cosa ne dite??
    Siete daccordo???

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