Venezia © Alessandra Colucci

Venezia vol. 1/5 [economics di viaggio]

Bentrovati, vi sono mancata?

Per le mie finte-ferie agostane 2013 ho deciso di concedermi un long week-end di arte contemporanea [anche per fare il “cambio di stagione” alle idee] e, non ho ben capito ancora come, sono riuscita a prenotare il ponte di Ferragosto a Venezia. Non amo particolarmente Venezia, ma come resistere alla Biennale? Questa è la prima di 5 puntate in cui vi racconto come sono andate le cose.

In realtà inizialmente non avevo – da brava turista 2.0 – una precisa idea di dove andare, ma – con mia somma sorpresa, lo ammetto! – Venezia ha vinto lo scettro di vacanza più economica del ponte di Ferragosto 2013 [considerando che ho prenotato l’11 e i costi per un volo+hotel per “wherever” quel week-end erano alle stelle].

COME ARRIVARE DA ROMA A VENEZIA

Io ho viaggiato con Italo: andata in seconda classe a 45 euro, ritorno in prima classe [con tanto di bibita e salatini] a 73 euro. Di lusso, considerando che i biglietti di prima classe venivano meno della seconda con Trenitalia e che i treni essendo nuovi sono anche più puliti e confortevoli [es. hanno la presa per caricare lo smartphone anche in seconda classe].

Sono arrivata a Venezia il giorno di Ferragosto con il treno delle 17, troppo tardi per andar per musei, ma non per fare una passeggiata nei luoghi “sacri al turismo”: non proprio una buonissima idea dato che la città è praticamente un labirinto di stradine e ponti, le cartine non le riportano tutte, il 3G – e dunque Google Map – non funziona bene e i turisti sono tanti tantissimi… è stato un tantino snervante, ma mi sono rifatta nei giorni seguenti! 😉

DOVE ALLOGGIARE

Ho trovato un B&B a 5 minuti da piazza San Marco su Trivago: il B&B Ca’ del Dose è pulito, bellino e soprattutto comodissimo per chi soggiorna in città per la Biennale dato che le due sedi principali [Arsenale e Giardini] distano non più di 5 minuti a piedi.

Il costo di questo B&B è ragionevole: 270 euro per una matrimoniale per tre notti compresa la tassa di soggiorno [a testa fanno 45 euro a notte, che a Venezia pare essere quasi un miracolo in periodo Biennale]… ma NON vi devono mettere nella stanza chiamata “Ca’ Bella” che è umida, vecchia, orribilmente arredata e l’aria condizionata è rumorosissima: io ne sono letteralmente fuggita e per fortuna mi hanno dato un’altra stanza!

COSA VEDERE

A Venezia ho trascorso tre intere giornate immersa nell’arte contemporanea, tra un padiglione della Biennale e l’altro o in luoghi similari [es. il palazzo Peggy Guggenheim], tanto che son stata “costretta” a suddividere il mio reportage in ben 5 puntate [mi sento un po’ come l’amica “rompi” che vi confina sul divano di fronte alle sue diapositive delle vacanze, ma non riesco proprio a contenermi, scusatemi! 😀 ].
In sintesi, di questo leggerete nei prossimi giorni, ma intanto vi dò le cifre:

  • Biennale: io ho optato per il biglietto da 30 euro che vale 2 giorni e dà diritto a entrare ed uscire tutte le volte che volete da Arsenale e Giardini, evitandovi – ad esempio – di rimanere intrappolati lì dentro per il pranzo [i panini sono molto cari e non fanno una gran simpatia, a guardarli!]
  • Eventi esterni o collaterali alla Biennale: molti sono gratuiti [io mi sono limitata a quelli], per altri si paga un ingresso a parte [quelli per i quali mi sono informata erano sempre a 10 euro]
  • Peggy Guggenheim Collection: il biglietto costa 14 euro, ma se siete soci IKEA Family o potete contare su altre convenzioni risparmiate 2 euro
  • Fondazione Punta della Dogana e Palazzo Grassi: l’ingresso è di 15 euro per ognuno, ma prendendoli “a pacchetto” ne risparmierete 5

DOVE MANGIARE

Allora, mangiar bene a Venezia nei dintorni di piazza San Marco è praticamente un’impresa e, se a pranzo per non perdere neppure un minuto di mostra mi accontentavo di un panino, a cena non potevo rischiare di diventare una pagnotta e mi DOVEVO sedere a un tavolo con delle posate intorno!

Il mio primo consiglio è l’Osteria “Ae Spezie” che ha attratto la mia attenzione perché aveva esposto all’esterno il “certificato Tripadvisor” da 4 pallini e mezzo: atmosfera molto gradevole, servizio cortese e prezzi notevoli… ma se siete bravi a districarvi nel menu riuscite comunque a sfangare una cena per 30-35 euro a cranio. Da provare assolutamente gli spaghetti alle vongole.

Poco meno caro e un bel po’ meno buono, ma sicuramente passabile il Ristorante “Biennale”: servizio cortese, strada tranquilla, ma del cibo non vi rimarrà ricordo, né positivo, né negativo. Si cena con 25-30 euro a persona.

Se amate le tapas spagnole, potete optare per i bacari [che hanno la stessa logica]: personalmente sono stata all’Osteria “Al Portego” e ho trovato le piccole porzioni di cibi variegati interessanti alla vista e al palato. Economici, ma se pensate di saziarvi con meno di 15-20 euro a testa, a mio avviso state sottovalutando la vostra fame.

Se poi vi trovate per pranzo nei pressi dell’Accademia, vi consiglio di dare uno sguardo tra le centinaia di prodotti da forno di Fuori Menu perché, oltre ad esser sicura che troverete qualcosa che fa al caso vostro, penso proprio che non ve ne pentirete! [pranzo al sacco a partire da 10 euro] 🙂

Se gli economics di Venezia vi hanno convinto, non perdetevi le prossime puntate per avere un assaggio di tutta l’arte che vi aspetta alla Biennale e non solo! 🙂

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