Nike Air Max e il packaging espressione del valore aggiunto [guest post by Giuliana Piazzese]
Nike ha recentemente deciso di rilanciare uno dei suoi modelli storici di scarpe da ginnastica, le Air Max, e ha pensato di farlo trasformandone il packaging in qualcosa che riuscisse ad attirare l’attenzione dei potenziali clienti e veicolasse sin da subito il valore aggiunto delle sue calzature, qualcosa di veramente innovativo.
Per le Nike Air Max ultimamente la tradizionale scatola di cartone marrone con il marchio arancione ha lasciato il posto a un futuribile imballaggio in plastica: una specie di bolla d’aria trasparente, un incrocio tra un air bag e un cuscino, abbastanza grande da contenere comodamente le scarpe al suo interno.
Grazie alla fattura del nuovo packaging creativo e dall’attraente design, le Nike Air Max sembrano “galleggiare” o “fluttuare” nell’aria in modo da mettere perfettamente in evidenza la caratteristica peculiare del prodotto [l’aria, appunto], connettendolo all’immaginario collettivo legato allo spazio, dunque all’innovazione e al futuro.
Il packaging fatto d’aria, oltre ad poter contare su un design più attraente e divertente della classica scatola marrone, sembra essere anche più pratico rispetto alla alla confezione in cartone personalizzato in quanto consente di visualizzare le scarpe immediatamente, probabilmente è in grado di evitare meglio il danneggiamento del prodotto durante la spedizione e presumibilmente ha un peso minore, elemento che potrebbe portare dei risparmi durante la fase di distribuzione, soprattutto nel caso di acquisto via e-commerce.
Che sia il primo passo verso la fine dell’epoca del packaging in cartone per contenere le calzature?
Autore: Giuliana Piazzese – 2° anno IED Management Lab
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