Il museo secondo Cheetos
Qualche tempo fa, Cheetos, il brand produttore di snack, ha organizzato una coinvolgente campagna di ambient marketing che ha attratto la curiosità e visto la partecipazione di consumatori in tutto il mondo: il Cheetos Museum.
Cheetos, basandosi sul fatto che nessuno dei “bastoncini croccanti” [sono tipo patatine in busta senza essere patatine, come li chiamereste voi? :D] ha la stessa forma di un altro, ha avuto quella che poi si è rivelata essere una grandiosa e proficua idea: chiedere ai suoi fan – e a chiunque volesse aggiungersi 😉 – di rintracciare i Cheetos che avessero la forma di qualcosa [un aniimale, un oggetto, un personaggio famoso…] e fotografarli con lo scopo di permettere loro di raccogliere materiale per allestire il Cheetos Museum.
Grazie anche ai premi messi in palio dal brand per motivare i suoi “collaboratori”, quasi 128 mila Cheetos sono stati raccolti e hanno determinato un picco nelle vendite che la marca non aveva mai avuto in precedenza. Tutto ciò è stato poi messo in mostra alla Grand Central Station di New York andando quindi a creare fisicamente il Cheetos Museum di cui tanto si era parlato e aggiungendo al contest l’attività di ambient marketing volta al consolidamento della brand experience.
SPOILER: anche alcuni di quelli che non hanno vinto i premi messi in palio dal brand sono stati discretamente ricompensati dalla vendita del loro Cheetos d’autore su ebay.
Una campagna più riuscita e folle di questa è difficile da immaginare, non trovate?
Altro sull’ambient marketing
Altro sulla brand experience
Ale, il video è “unaivailable”.
Grazie per la segnalazione: ho cambiato il link e ora dovrebbe essere ok 🙂