Microplastiche e bucato
L’UICN [Unione Internazionale per la Conservazione della Natura] richiama l’attenzione sul problema dell’inquinamento da microplastiche negli oceani e nei corsi d’acqua e sul fatto che la loro presenza dipenda prevalentemente dal lavaggio di tessuti sintetici.
Il problema dell’inquinamento da microplastiche è stato rilevato da una varietà di studi e ricerche che hanno messo in luce la loro allarmante presenza nelle acque del pianeta. Oltre un terzo delle microplastiche galleggianti negli oceani proviene da tessuti sintetici: un solo lavaggio in lavatrice a 30-40°C di capi sintetici può riversarne nelle acque reflue tra le 500.000 [se in poliestere] a 730.000 fibre [se in acrilico].
In sintesi, chiunque abbia [credo quasi tutti] capi d’abbigliamento in tessuti sintetici nel proprio armadio sta attivamente contribuendo all’inquinamento da microplastiche ogni volta che li lava e sostituirli con indumenti in fibre naturale [es. cotone, lana, canapa] sarebbe un contributo attivo alla riduzione del problema.
Ovviamente, come specificato dal grafico, ci sono altri agenti inquinanti, ma questo è il principale ed è uno di quelli su cui possiamo agire direttamente semplicemente scegliendo diversamente gli abiti da comprare e indossare.
P.S. Mentre io continuo a lavorare, il mio blog va in vacanza fino a Settembre [beato lui! 🙂 ] e vi augura di trascorrere una splendida estate… magari vestiti sempre in cotone 100% 😉
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!