Spreco alimentare e mancanza di consapevolezza
Negli ultimi dieci anni, i rifiuti sono divenuti un problema sentito a livello globale e sempre più messo in relazione con la protezione dell’ambiente e il Climate Change. Parte del problema risiede nella carente consapevolezza delle persone rispetto alle conseguenze dei propri comportamenti nel quotidiano. Purtroppo lo spreco alimentare non fa eccezione: ecco alcuni dati.
Secondo un’analisi di Movinga, lo spreco alimentare è solitamente sottovalutato e la percezione della quantità di cibo che viene acquistato dai nuclei familiari e poi buttato via è lontana dalla realtà:
- La Svizzera è il Paese in cui fatti e percezioni sono più lontani: le persone sprecano il 18% del cibo che acquistano, ma pensano di buttarne via solo il 5%, un divario del 13%.
- Negli Stati Uniti c’è il più alto tasso di spreco alimentare: quasi un quarto del cibo acquistato finisce direttamente nella spazzatura, ma i Nordamericani pensano di consumare effettivamente l’85% della spesa, ovvero il 10% in più.
- Il Regno Unito è al terzo posto nella classifica che misura la discrepanza tra spreco alimentare effettivo e stimato: i Britannici si aspettano di sprecare il 5% del cibo che comprano, quando in realtà questa percentuale è tre volte superiore.
- L’Italia si aggiudica anch’essa un posto nella Top10 finendo al 9° posto della classifica: gli Italiani sprecano il 13% della propria spesa alimentare pensando di gettarne solo l’8% con uno scarto del 5% tra realtà e percepito.
[via: Statista]
La necessità di diffondere la consapevolezza sull’argomento è chiara, tanto quanto il fatto che brand e organizzazioni abbiano il compito di supportare le persone nel raggiungimento di questo obiettivo e nel superamento del problema, per esempio fornendo loro servizi a valore aggiunto quali packaging, tutorial di riutilizzo o programmi educativi.
Se avete – o state pensando di creare – un’attività che mira ad avere un approccio green, aumentare riciclo e riuso o limitare gli sprechi e siete interessati ad analizzare ulteriormente l’argomento per costruire la vostra strategia di brand management, non avete che da contattarmi.
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