Torneremo a viaggiare, ma non subito
Pochi comparti produttivi sono stati risparmiati dalla crisi conseguita dal diffondersi della pandemia COVID-19, ma sicuramente nessun settore è stato colpito come e quanto quello turistico, in particolare per quanto riguarda le compagnie aeree. Anche l’inizio del 2021 non è stato nel segno dell’ottimismo, complici le pesanti limitazioni si viaggi ancora in vigore per cercare di frenare il diffondersi delle nuove varianti di coronavirus. A quando la ripresa del settore? Di seguito qualche dato e il parere degli esperti.
Per il settore turistico il 2020 è stato l’anno peggiore della storia recente, neppure l’epidemia di SARS del 2003 e la crisi del 2009 sono state così devastanti per il mercato dei viaggi internazionali. Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale del turismo [UNWTO] e pubblicati da Statista, il numero degli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti del 74% nel 2020 rispetto al 2019, un calo di circa 1 miliardo [una perdita stimata di $ 1,3 trilioni di entrate da esportazione] che ha riportato il settore ai livelli di fine degli anni ’80. Dal 1980, infatti, gli arrivi internazionali erano cresciuti ininterrottamente passando da 277 milioni a quasi 1,5 miliardi nel 2019.
“Sebbene sia stato fatto molto per rendere possibile un viaggio internazionale sicuro, siamo consapevoli che la crisi è tutt’altro che finita. – ha detto il Segretario generale dell’UNWTO Zurab Pololikashvili – L’armonizzazione, il coordinamento e la digitalizzazione delle misure di riduzione dei rischi legati ai viaggi COVID-19, inclusi test, tracciabilità e certificati di vaccinazione, sono basi essenziali per promuovere viaggi sicuri e prepararsi alla ripresa del turismo una volta che le condizioni lo consentiranno”.
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“L’anno scorso è stata una catastrofe. Non c’è altro modo per descriverlo. La ripresa durante la stagione estiva dell’emisfero settentrionale si è arrestata in autunno e la situazione è peggiorata drasticamente durante le festività di fine anno, poiché sono state imposte restrizioni di viaggio più severe di fronte a nuovi focolai e nuovi ceppi di COVID-19. – ha affermato Alexandre de Juniac, Direttore generale e CEO della IATA – Il mondo è più bloccato oggi che in qualsiasi momento negli ultimi 12 mesi ei passeggeri devono affrontare una serie sconcertante di restrizioni di viaggio in rapida evoluzione e non coordinate a livello globale”.
Secondo i dati dell’International Air Transport Association [IATA] pubblicati da Statista, il traffico passeggeri globale è diminuito del 65,9% rispetto al 2019, poiché la domanda internazionale di passeggeri è scesa del 75,6% e la domanda interna è scesa del 48,8% rispetto ai livelli del 2019.
IATA prevede che il 2021 sarà un altro anno negativo per le compagnie aeree passeggeri malconce e si prevede che la domanda di viaggi aerei raggiungerà tra il 38% e il 50% dei livelli del 2019 nel 2021, a seconda che si guardi in maniera più o meno ottimistica alla situazione.
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La breve ripresa dell’estate 2020 aveva alimentato speranze nel settore turistico, poi disattese dalla seconda ondata della pandemia a partire dai mesi autunnali, dunque adesso gli esperti di viaggi sono molto cauti nel delineare le prospettive di settore e per lo più non si aspettano un ritorno ai livelli pre-pandemici prima di un periodo che si calcola durerà ancora tra i 2 e i 4 anni.
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