Digital Branding - How to share the italian lifestyle

Master IED in Brand Management: il resoconto di Digital Branding

Venerdì si è tenuto l’evento “Digital Branding – How to share the (italian) lifestyle” organizzato dagli studenti della terza edizione del Master IED in Brand Management. Di seguito il resoconto, da parte mia “mille grazie” agli studenti, a chi ha partecipato in maniera “analogica” e chi lo ha fatto interagendo tramite i media digitali: ci siamo divertiti tutti, pare! 🙂

Dal comunicato stampa:

Gli studenti del Master IED in Brand Management 2013 hanno dato vita a uno stimolante confronto tra nuove e storiche realtà aziendali italiane, che si sono misurate con il tema del “Digital Branding – How to share the (italian) lifestile”. L’interazione con il pubblico in sala e online è stata un elemento chiave dell’evento.

Paolo Cuccia, Francesco Conticello, Enrico Giubertoni e Roberto Macina, oltre a diversi esponenti del mondo del Made in Italy. Questi i protagonisti del confronto, che si è concentrato sulle strategie di comunicazione digitale dei propri brand. Il dibattito e l’interazione con il pubblico sono stati moderati da Vincenzo Bernabei, coordinatore del master. Il digitale non è stato solo il tema di discussione dell’incontro, ma ha fornito anche gli strumenti pratici per favorire la partecipazione del pubblico online e offline: l’utilizzo dei social network, lo streaming via Twitter (con gli hashtag #MasterBrandManagement e #HootUpIed) e le foto postate su Instagram live hanno fornito ulteriori spunti di dibattito per gli ospiti in sala e hanno dato modo di interagire anche con gli utenti a distanza.

L’iniziativa si è aperta con i saluti di Laura Scamardì, coordinatrice del Dipartimento Master IED Roma, che si è complimentata con gli organizzatori e ha ringraziato gli ospiti presenti. La parola è poi passata ad Alessandra Colucci, coordinatrice del master, la quale ha presentato il corso e ha introdotto l’evento, che è parte integrante della didattica di quest’anno, per poi lasciare spazio agli ospiti. Vincenzo Bernabei ha voluto sottolineare che l’organizzazione dell’evento è stata gestita dagli studenti dell’edizione 2013, i quali hanno voluto porre l’attenzione sulle strategie di comunicazione del brand nel contesto della digitalizzazione globale, focalizzandosi sul settore del Made in Italy.

Oltre allo storytelling dell’evento su Storify,  di seguito una breve rassegna degli interventi dei relatori:

Enrico Giubertoni – HootSuite Ambassador
Imparare a gestire i social network con un approccio Learning by doing: HootSuite University e lo IED

L’Hootsuite Ambassador e blogger Enrico Giubertoni ha raccontato l’esperienza della prima collaborazione con gli studenti del Master IED in Brand Management, i quali hanno conseguito, quest’anno, la certificazione Hootsuite dopo aver seguito un ciclo di lezioni improntate al learning by doing, che hanno consentito di testare tutte le potenzialità di questa piattaforma di gestione dei social network, anche e soprattutto in relazione al brand management. “Non esiste scoperta, intuizione o apprendimento senza divertimento”: queste le linee guida seguite dall’ambassador per insegnare agli studenti le numerose funzionalità offerte dalla piattaforma Hootsuite.

Giubertoni ha poi spiegato nei dettagli il funzionamento della piattaforma, che se utilizzata all’interno di una strategia di branding permette di conoscere e assistere in tempo reale la community di riferimento, di ascoltare e archiviare le opinioni dei consumatori, di valutare il sentiment nei confronti della marca, e di intercettare i picchi di ascolto della community, in modo da diffondere i contenuti desiderati nel momento più opportuno. Hootsuite concede la possibilità di organizzare il lavoro in team di comunicatori addetti a diversi social media; tramite la piattaforma si possono anche collezionare dati e statistiche per costruire un’efficace servizio di CRM. Giubertoni ha sottolineato anche l’importanza del tool Hootlet, denominandolo “social radar”, in quanto si fonda su funzionalità innovative di geolocalizzazione.

“Un brand deve saper ascoltare e Hootsuite può essere il mezzo giusto per farlo!”: queste le parole di Giubertoni che, a conclusione del suo intervento, ha evidenziato come nell’attuale contesto iper-digitalizzato questa piattaforma divenga uno strumento fondamentale per la gestione simultanea di numerosi canali di comunicazione social.

Roberto Macina – Ceo e co-founder di Qurami
Qurami: l’app eliminacode

Roberto Macina, ingegnere informatico, è il giovane creatore di Qurami, un’applicazione “salta-fila”, nata nel 2011 dalla collaborazione con alcuni programmatori conosciuti durante il contest “Start Up Weekend” dell’anno precedente.
Macina ha raccontato la sua esperienza: la curiosità e la passione sono stati gli ingredienti fondamentali per risolvere una necessità esistente. L’applicazione nasce infatti per rispondere alla necessità di abbattere gli sprechi di tempo dovuti alle code.

Oltre ad esaltare in pubblico le caratteristiche salienti e le funzionalità della sua App, il giovane imprenditore ha evidenziato come con Qurami si è tentato di risolvere un problema quotidiano, offrendo la possibilità agli utenti di sbrigare altre faccende, risparmiando tempo prezioso. Oggi il marchio è attivo in molte città d’Italia, tra cui Roma e Milano (32.000 persone fanno la fila con Qurami solo a Roma), ma l’azienda ha già preso accordi con le amministrazioni di Londra e Parigi per delle future collaborazioni.

L’ingegnere ha voluto, infine, specificare che l’installazione di Qurami presso le strutture convenzionate non comporti nessun tipo di investimento per rimodernare i sistemi operativi degli sportelli aperti al pubblico. L’applicazione prevede infatti l’apporto di una semplice modifica nei software delle macchine, che viene eseguita direttamente dal personale del team di Macina.
Qurami è un prodotto nativo digitale che proprio per questo motivo adotta esclusivamente canali digital per le sue strategie di branding: dai social network ai blog, per finire con i banner e le inserzioni web.

Paolo Cuccia – Presidente di Gambero Rosso e di Flywers
Il bello e il buono nel digitale

Paolo Cuccia ha svolto la prima parte della sua importante carriera nel settore finanziario come top manager ed è oggi presidente di Gambero Rosso. Questa azienda parte dal settore dell’editoria, per ampliare la sua visibilità anche attraverso un canale SKY (canale 411), ha prodotto 19 guide culinarie ed è presente con 6 scuole sul territorio italiano e con 2 all’estero. Nel corso degli anni il Gambero Rosso è diventato uno degli enti più autorevoli per valutare e certificare l’eccellenza italiana e promuoverla nel mondo. Cuccia ha potuto così osservare nel tempo come l’alta qualità italiana, in termini di sapori e valori, sia spesso più apprezzata all’estero che nel nostro paese. “Peccato che noi italiani, – è stata la sua osservazione – non riusciamo a osservare i nostri prodotti con gli ‘occhi del sapore’ che hanno i nostri estimatori esteri.”

Spinto dalla fiducia nelle potenzialità del “brand Italia”, forte della sua esperienza di imprenditore e della sua conoscenza dell’Italian lifestyle, il Presidente del Gambero Rosso ha seguito e attivato diversi progetti di business online. Tra le sue attività ha menzionato Artribune, Tvinci e Flywers; progetti che puntano su contenuti, approfondimenti, e-commerce, dinamiche di sharing e di interazione, in una parola sul digital. Mentre Artribune nasce “per esaltare il bello e non solo il buono del nostro paese”, Tvinci ha l’ambizione di promuovere i prodotti tramite l’emozionalità, facendo leva sullo sviluppo della tv pay-per-view per conquistare il nuovo utente digitale. L’ultima scommessa di Paolo Cuccia è rappresentata dalla nuova creatura digitale Flywers, piattaforma che vuole dare la possibilità di “diventare editori di se stessi”.

Con Flywers si creano delle community più ordinate rispetto a quelle dei social; una piattaforma in cui la qualità funge da filtro di selezione per gli utenti. Flywers offre commenti e approfondimenti alle notizie stesse, partendo dal presupposto che il valore aggiunto della qualità debba essere pagato. Lo scopo è quello di favorire la formazione di piccole community di utenti che condividano un interesse o una passione e che siano disposti a versare piccole quote per ottenere informazioni corrette, aggiornate e di elevata qualità, ma anche per intrattenersi. Cuccia afferma che spesso i cambiamenti partono proprio da queste piccole nicchie di mercato e che noi italiani, anche nell’ambito digitale, dobbiamo cercare di valorizzare la qualità e l’eccellenza, sviluppando e promuovendo il nostro stile di vita distintivo.

Francesco Conticello – Head of Communication di Next
La comunicazione digitale negli eventi: digital opportunity

Francesco Conticello, responsabile area eventi presso Next Spa, ha voluto approfondire durante il suo intervento le potenzialità che il digitale può offrire al settore dell’organizzazione eventi e le difficoltà che una grande agenzia può incontrare nel relazionarsi con i grandi clienti italiani e stranieri, con i quali interagisce quotidianamente.
Next Spa è oggi una holding che ha sedi a Roma, Milano, Barcellona e in Turchia. Tra poco aprirà la sua sede a San Paolo, in Brasile, perché convinta delle potenzialità di questo nuovo mercato.

Conticello ha in breve raccontato come i grandi clienti italiani, che rientrano nel portfolio di Next Spa, siano spesso restii all’inserimento di forme di comunicazione troppo incentrate sul digitale, nello specifico settore dell’organizzazione eventi. Questa riluttanza, secondo la sua esperienza e testimonianza, si presenta in forma decisamente ridotta all’estero e in particolare negli USA, dove i mezzi offerti dal digitale sono da tempo stati integrati nella complessa macchina dell’organizzazione eventi.

La dinamica del face to face è una delle peculiarità del settore eventi, che difficilmente si può riproporre tramite gli strumenti digital. Tuttavia le potenzialità dei mezzi a disposizione oggi possono dare luogo a una nuova visione dell’evento stesso: tramite i social, le app e i mille canali disponibili, sarebbe possibile realizzare e gestire eventi con invitati da tutto il mondo, o anche solo coordinare un’ingente quantità di ospiti nella stessa città.
Il messaggio che Conticello ha lanciato è in parte critico: l’inserimento del digital nel settore eventi non ha sortito gli effetti rivoluzionari raggiunti negli altri settori della comunicazione di brand e la motivazione può risiedere nella difficoltà di accettare il ribaltamento delle dinamiche convenzionali seguite dal settore stesso.

Massimiliano Vichi – Birra+

L’exploit della birra artigianale nel nostro paese è essenzialmente legato alla diffusione dei social. Fino a qualche anno fa era molto difficile mettersi in contatto con i piccoli produttori locali (sia italiani che esteri), mentre ora esiste una vera e propria rete che facilita il confronto, lo scambio di esperienze e, in definitiva, l’evoluzione culturale complessiva. Al di là del giudizio personale che ciascuno di noi può dare sulle tecnologie digitali, insomma, si può affermare senza alcun dubbio che se il gap tra l’Italia e Paesi da sempre leader nella produzione birraia (come per esempio la Germania, l’Inghilterra e il Belgio) si sta riducendo è proprio grazie al web e al mobile. Questa la testimonianza di Massimiliano Vichi di Birra+, birrificio artigianale che oltre a condividere la propria esperienza con il pubblico dell’evento, ha offerto a tutti un “analogico” assaggio del proprio prodotto durante il buffet.

Per info e iscrizioni riguardo la prossima edizione del master:
tel. > 0670703032-33
e-mail > master@roma.ied.it
sito > iedmasterbrandmanagement.com
form > richiesta informazioni

Altro sul Master IED in Brand Management e sulle mie docenze

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