Ariel e le azioni di ambiente marketing per comunicare il pulito
Alcuni esempi di come Ariel utilizza le dinamiche proprie dell’ambient marketing per associare il proprio brand al concetto di “pulito” utilizzando creatività e pensiero laterale al fine di rendere partecipi i propri potenziali acquirenti di esperienze uniche, che hanno attratto la loro attenzione e li hanno stupiti quanto divertiti.
LA CAMICIA DA BANCO FRIGO
L’idea di “pulito” è molto spesso associata a quella di “freschezza”. Partendo da tale considerazione Ariel ha deciso di posizionarsi nel luogo in cui la freschezza assume un’importanza assoluta: il banco frigo del supermercato. In questa campagna di ambient marketing, la nota marca di detersivo ha posizionato, tra la frutta e la verdura preconfezionate di alcuni supermarket, dei packaging del tutto simili per dimensioni ed estetica a quelli esposti, ma contenenti delle camicie.
Il messaggio era completato dall’etichetta che specificava come tali indumenti – trattati con Ariel, ovviamente – mantenessero il fresco profumo del bucato appena lavato per oltre 5 giorni. Molto ingegnoso, no?
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IL TIRO AL BERSAGLIO CON IL CIOCCOLATO PER VINCERE FASHION
In un’altra occasione Ariel ha trasformato la “prova pulito” in un contest, mettendo in palio capi di abbigliamento firmati. Il contest prevedeva che venisse costruita, nella sala d’attesa della stazione ferroviaria centrale di Stoccolma, una struttura dalle pareti in vetro, dunque completamente trasparenti. All’interno di questa “scatola” sono stati posizionati una linea di lavaggio completa e un robot industriale appositamente programmato e caricato con ketchup, cioccolata liquida e marmellata di mirtilli.
A che serviva tutto ciò? A fare che modo che, sotto gli occhi dei passanti incuriositi, si attivasse un vero e proprio tiro al bersaglio a suon di macchie in cui chi riusciva a colpire un indumento se lo sarebbe visto recapitare a casa, una volta che questo fosse stato lavato – naturalmente con Ariel – all’interno della stessa struttura, sempre sotto l’attenta “vigilanza” degli utenti della stazione.
Per partecipare al contest era semplicemente necessario accedere alla pagina Facebook del brand, prendere il controllo del robot “spara-macchie” e mirare per vincere i capi firmati che si riusciva a sporcare. Un’operazione complessa quanto creativa, coinvolgente e interattiva!
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GUERRA ALLA MACCHIE CON LA WII
Per aumentare la propria brand awareness in China, Arial ha trasformato le operazioni di lavaggio in un videogioco molto particolare. Utilizzando la tecnologia della Wii e creando delle enormi T-shirt da appendere nelle piazze di alcune località cinesi, la marca paladina del pulito ha reso la popolazione protagonista di una divertente guerra virtuale alle macchie: da una parte i cattivi muniti di ketchup, soia e mostarda; dall’altra i buoni dotati del potere smacchiante di Arial. Secondo voi chi avrà vinto?
In ogni caso il brand si è assicurato un sorprendente aumento delle vendite [113% nel primo mese], della riconoscibilità del marchio [300%], nonché esposizione mediatica gratuita [143 pubblicazioni sui più importanti giornali e riviste; 8milioni di visualizzazioni online].
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