Biglietto da visita - ©Alessandra Colucci

My Personal Brand: biglietto da visita > Semino idee… e le trasformo in strategie

I cambiamenti relativi all’organizzazione del mio lavoro hanno ovviamente avuto ricadute sul mio personal brand: più di due anni fa, in previsione di quanto stava per succedere, ho iniziato a creare una identità di brand a partire da questo blog che funge da “raccoglitore” di riflessioni ed esperienze, ma anche da “aggregatore” dei miei vari profili online [LinkedIn, Twitter, Facebook…]; ora pian piano sto rivedendo la struttura strategica di tale impianto apportando le modifiche necessarie al fine di rispondere alle nuove esigenze che sono sorte a trasformazione avvenuta.

Il primo passo è stato quello di creare un mio marchio, declinarlo sul coordinato per ufficio [carta intestata per le fatture e le comunicazioni ufficiali e biglietto da visita] e inserirlo sul mio spazio web.

Il marchio – scarabocchiato da me e realizzato da Niko Demasi – non è altro che l’unione delle mie iniziali [A + C] in modo che vadano a formare una lampadina, simbolo della creatività e delle idee, ma l’elemento a cui ho voluto dare più risalto è stata sicuramente la business card.

Il biglietto da visita [o business card] è un elemento molto importante per la mia professione [e non solo per la mia], il sigillo di ogni incontro di lavoro face to face, un modo semplice e veloce per scambiarsi le informazioni necessarie a mantenersi in contatto, nonché – a mio avviso – uno strumento per ravvivare il ricordo della persona conosciuta e collegarla con una situazione, un progetto, o semplicemente con il suo nome, che rischia pericolosamente di confondersi con altri non ancora del tutto memorizzati.

Inoltre, per quanto riguarda me, l’attività che svolgo – il brand management – non è ancora molto diffusa e conosciuta, difficilmente la si riesce a comprendere completamente senza qualche esempio pratico di servizi offerti o di progetti portati a termine.

Proprio per questi motivi ho deciso di trasformare il mio biglietto da visita in un gadget che potesse rendere più chiaro il concetto di pianificazione strategica di brand e, contemporaneamente, darne un “assaggio” pratico, chiarendo e mettendo in evidenza che occorre avere una visione sistemica dei progetti, che è importante prendersene cura, che non basta un’intuizione sul messaggio da veicolare, ma occorre costruigli il gusto contesto attorno e per farlo bisogna usare la creatività.

Biglietto da visita - ©Alessandra Colucci

Dunque la mia business card si è trasformata in un’idea che seminerò tra le persone che mi capiterà di incontrare, che loro potranno piantare e insieme – se vorranno – protremo fare in modo che la creatività si trasformi in una strategia. Il packaging sul quale è stampato il mio messaggio insieme ai miei contatti, così da poter essere conservato nel classico raccoglitore per biglietti da visita, al suo interno contiene dei semi di basilico, ovviamente veri. 🙂

Ho scelto il basilico per diversi motivi:

  • colore: dal punto di vista cromatico è coordinato con le nuance che utilizzo nella mia comunicazione
  • metafora: concettualmente rimanda all’Italia e al made in Italy degli spaghetti e della pizza
  • semplicità: non è una pianta particolarmente difficile da crescere e si accontenta di un vaso, tanto da andar bene anche per i corporate garden
  • versatilità: è una pianta aromatica che si può usare in una molteplicità di pietanze
  • pragmaticità: ha dei semi molto piccoli che, non creando un grosso spessore, permettono che il pack si presti a essere tenuto nel portafoglio

Ho i miei nuovi biglietti da visita da una settimana e devo dire che mi pare assolvano il loro compito egregiamente. Voi che ne pensate?

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7 commenti
  1. carlo
    carlo dice:

    Nel testo di questa pagina vi sono errori ortografici, lo notifico non per pignoleria ma perché ritengo ben fatto questo tuo spazio edato che curi l’immagine, è un peccato vedere errori di battitura nel testo.

    errori riscontrati:
    – nella parte iniziale in grassetto – esigenze che sono sorte a traformazione/trasformazione
    – dopo il visual delle card – il packaging sul quale è stampato il mo/mio

    Spero di aver fatto cosa gradita e complimenti per il sito.

    un grafico
    Carlo Bartolomeo
    ————————-

  2. ale
    ale dice:

    Grazie mille, Carlo, ho apprezzato molto la tua segnalazione: odio i refusi, ma purtroppo non sempre riesco ad intercettarli dato che i testi li scrivo io e a volte non ho tempo di farli “riposare” prima della rilettura! 🙂

  3. Paola
    Paola dice:

    Che idea geniale quella di inserire i semi…forse qualcuno avrà strabuzzato gli occhi, ma è fantastica…
    Guardando il tuo biglietto da visita mi sono accorta che il mio, per quanto carino e particolare, forse è troppo pieno 🙁
    Prima di smaltire i 10.000 che ho però mi toccherà aspettare un pò 🙂
    Grazie per questo post…vado a cercarne altri interessanti
    Paola

  4. Annalisa
    Annalisa dice:

    Sono capitata in questa pagina per caso (e 2 anni dopo la pubblicazione dell’articolo) e ci tenevo a farti i complimenti per questa idea geniale! Sono rimasta a guardare l’immagine in ammirazione! Grande! 🙂

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